L’ultimo saluto a Gaia e Camilla. Le parole dure del parroco rivolte ai giovani: “Il senso della vita non è bere e fumarsela”

Tanti gli amici, i compagni di scuola e i parenti assiepati nella chiesa per l’estremo saluto. A celebrare l’omelia è stato don Gian Matteo Botto. “Siamo abituati a vivere tra tecnologie e innovazione – ha detto - eppure brancoliamo nel buio ed è quello su cui dobbiamo riflettere: su questa ora buia”

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA “Il senso della vita non è bere e fumarsela”: ha esordito così don Gian Matteo Botto nell’omelia per l’estremo saluto alle 16enni, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, travolte e uccise da un’auto il 23 dicembre su Corso Francia. Tanto il dolore e la commozione, nella chiesa gremita, nei funerali celebrati per le due vittiime.

La grande commozione

Due bare bianche all’interno della navata circondate da silenzio e commozione. Tanti gli amici, i compagni di scuola e i parenti assiepati nella chiesa per l’estremo saluto con il volto straziato dal dolore e gli occhi gonfi di lacrime. All’ingresso della parrocchia della collina Fleming le foto delle adolescenti ad accogliere i due feretri.

L’omelia

“Il senso della vita, lo aveva chiesto giorni fa Camilla alla sua famiglia. Ecco, magari quando sei sbronzo o sei fatto ti metti a guidare? Questa è la vita? In fondo ci sentiamo onnipotenti e poi non riusciamo a seguire le regole base della convivenza. Ci riscopriamo tutti un po’ palloni gonfiati. Da giorni ci chiediamo il perché. Ci interroghiamo sull’insensatezza di quanto accaduto. Brancoliamo nel buio. Ecco quello di oggi è il grande abbraccio che diamo ai genitori di Gaia e Camilla, in questa ora così buia. Siamo abituati – ha aggiunto il parroco durante l’omelia – a vivere tra tecnologie e innovazione eppure brancoliamo nel buio ed è quello su cui dobbiamo riflettere: su questa ora buia”

La sorella di Camilla

Durante la messa è intervenuta anche la sorella di Camilla: “Si è persa una delle fondamenta della nostra famiglia. Eri la piccola di casa. Tu – ha detto la ragazza con la voce rotta dal pianto – che trovavi imbarazzo ogni volta che si parlava di te, non ti piaceva sentirti gli occhi addosso. Ti sentivi imperfetta. Oggi le nostre notti sono la cosa peggiore della giornata. Tempo fa avevi chiesto a tavola, quale fosse il senso della vita e non ti ho saputo rispondere . Oggi una risposta ce l’ho: il senso della mia vita sei tu”.

La zia e la mamma di Gaia

Ha preso la parola pure la zia di Gaia: “Camilla e Gaia non ci hanno lasciati. Sono nel vento, nel profumo dei fiori, la loro voce è nel canto degli uccelli. Hanno raggiunto i nostri avi e riposeranno con loro”. Poi un’amica delle due ragazze: “Sedici anni sono troppo pochi per morire, non riesco a crederci. Bisogna vivere il dolore per capirlo. Resterà un enorme vuoto dentro di me, una cicatrice che resterà per sempre”. Intanto solo ieri sera è giunta la notizia dell’arresto ai domiciliari di di Pietro Genovese. “Arresti domiciliari? – ha detto la mamma di Camilla – Meritava qualcosa di più, ha portato via due angeli”. E ha concluso: “Lui, anche se l’hanno arrestato, resta un disperato”.

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