Futuro, parola chiave: sostenibilità

Benessere ambientale, sociale ed economico: la sfida delle nuove generazioni

NAPOLI – Una sola parola racchiude in se un mondo di significati, tutti importantissimi: sostenibilità. Un termine entrato a pieno regime tra quelli più usati negli ultimi anni. Ne avremo sentito parlare ovunque: tv, radio, podcast, e soprattutto sul web. Ma che cosa si intende con sostenibilità? Questa parola è stata usata per la prima volta nel 1992, nel corso della prima Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sull’ambiente. Questa la definizione data in quella sede: “condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. Una definizione che a quell’epoca considerava l’aspetto prettamente ‘ecologico’ della sostenibilità. Ma, col passare degli anni, il concetto si è ampliato a una ben più vasta gamma di significati. E che sono correlati all’ambiente, alla società e all’economia. Tutti aspetti che non sono per nulla separati, ma che anzi, concorrendo per un unico obiettivo, si muovono in un rapporto di sinergia. Sostenibilità diventa quindi sinonimo di ‘progresso’ e di ‘benessere’. Che sia innanzitutto ambientale.

Chi lavora per questo concetto mira dunque a costruire un equilibrio globale tra l’uomo e l’ecosistema, e a dare vita a una forma di sviluppo che salvaguarda il Pianeta e garantisce i bisogni presenti e, soprattutto, futuri, mediante il miglioramento della qualità degli individui. Chiamati, naturalmente, a fare la propria parte. Un altro concetto che infatti si sposa con quello di sostenibilità è ‘responsabilità’. Partire dunque dalla presa di coscienza che ogni nostra azione ha un impatto sull’ambiente, e che, quindi, il nostro stile di vita deve essere orientato al bene dell’ecosistema in cui viviamo. Concetti che sembrano astratti, lontani, ma che, al contrario, sono molto, ma molto più vicini a noi di quanto pensiamo. Qualche esempio? Differenziare i nostri rifiuti in maniera corretta è un comportamento sostenibile. Così come ridurre il più possibile l’uso e il consumo della plastica. Dire no a tutte le forme di spreco (dal cibo alle risorse primarie, quali l’acqua che consumiamo in casa o l’energia che utilizziamo). Si conduce uno stile di vita sostenibile anche contribuendo ad abbassare il livello di inquinamento delle nostre città semplicemente utilizzando, laddove possibile, i mezzi di trasporto pubblico, i mezzi di ‘sharing’ o veicoli elettrici (come biciclette o monopattini). Un comportamento che, infatti, è sempre più promosso da centinaia di città, sotto la definizione di ‘mobilità sostenibile’.

O ancora limitando le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, comprando oggetti di seconda mano. Il second hand, o compravendita di oggetti di seconda mano, ha infatti benefici enormi sull’ambiente: riduce le emissioni di CO2 limitando l’uso di nuovi materiali e di energia.

Favorendo la crescita di alberi e piante nel luogo in cui si vive, e sensibilizzando le persone sulla tematica ambientale. Insomma, l’essere sostenibili si traduce in numerose piccole azioni. Che partono, però, da un’attitudine, quella di rispondere in modo responsabile ai bisogni della società di cui tutti facciamo parte.
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