Fvg, Fdi propone legge in memoria vittime foibe e esodo istriano-fiumano-dalmata

Il Gruppo consiliare regionale del Friuli Venezia Giulia di Fratelli d'Italia ha predisposto una proposta di legge inerente la memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo istriano-fiumano-dalmata.

Foto Carlo Lannuttii/LaPresse
Trieste, 3 ott. (LaPresse) – Il Gruppo consiliare regionale del Friuli Venezia Giulia di Fratelli d’Italia ha predisposto una proposta di legge inerente la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano-fiumano-dalmata. Ciò in conformità con quanto previsto dalla legge nazionale n. 92 di marzo 2004. In una nota, il capogruppo, Claudio Giacomelli, specifica che “tale iniziativa mira a sostenere le attività legate al ricordo del dramma dell’esodo e delle foibe. Eventi che sono visceralmente legati alla storia della nostra regione”. “La proposta vuole essere il più plurale possibile. Perciò sia nella stesura della legge sia nella approvazione delle attività culturali, le associazioni, che da anni si occupano di questo tema, avranno un ruolo centrale”. Giacomelli ha poi ricordato come “attualmente, nella regione teatro di questi orribili eventi, non esiste alcuna legge che ne promuova la conoscenza e ne tuteli la memoria. Perciò motivo per cui abbiamo deciso di portare avanti questo provvedimento”.

l’idea

La legge introdurrà inoltre un concorso rivolto agli studenti delle scuole del Friuli Venezia Giulia, come ha spiegato Giacomelli. “Si introdurrà un concorso annuale, con premiazione il 10 febbraio, indetto dalla presidenza del Consiglio regionale, con la partecipazione attiva delle associazioni. Il valore educativo del concorso è rivolto a valorizzare la memoria storica fra i giovani che, attraverso elaborati di varie tipologie, potranno dare libero sfogo alla loro creatività e capacità.  Quindi così mantenendo vivo, al tempo stesso, il ricordo su una tragedia che riguarda l’intera nazione”. “Il dramma delle foibe e dell’esodo istriano-fiumano-dalmata e le vicende del confine orientale molte volte non vengono affrontati. Oppure vengono svolti in maniera sommaria all’interno dei programmi scolastici  non trovando lo spazio che meriterebbero”.

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