Giretto d’Italia, più spostamenti ‘verdi’

NAPOLI – Muoversi in città senza inquinare. I centri urbani sono i luoghi in cui si concentrano maggiormente le polveri sottili che derivano dalla combustione dei carburanti usati per i veicoli. L’obiettivo dei governi è ridurre le fondi di inquinamento, orientando i trasporti verso una mobilità ‘verde’. Nei giorni scorsi si è tenuto nelle principali città dello Stivale il Giretto d’Italia, un’iniziativa di Legambiente che mira alla promozione di forme alternative ed ecologiche di trasporto. Ieri sono stati pubblicati i risultati della manifestazione: la mobilità sostenibile si consolida e diviene un’alternativa sempre di più praticata anche nelle grandi città. E’ Milano la maglia rosa della dodicesima edizione del Giretto d’Italia, il campionato nazionale della ciclabilità urbana di Legambiente ed Euromobility, in collaborazione con 36 amministrazioni comunali aderenti ed altri 4 monitoraggi effettuati da volontari in altre città.

Spostamenti ‘verdi’

Sono stati in tutto oltre 300 (334) i check point in cui sono stati effettuati i rilevamenti, tra questi 57 tra Università o scuole e 39 aziende piccole e grandi. A totalizzare il maggior numero di spostamenti sostenibili casa-scuola e casa-lavoro in sella alla bicicletta o a bordo di mezzi alternativi di micromobilità elettrica è stato il capoluogo lombardo, seguito dalle ormai habitué Padova, Piacenza, Pesaro e Reggio Emilia. Ma si evidenziano finalmente buone performance anche a Torino, Napoli e Palermo. Il conteggio degli spostamenti, causa maltempo in alcune delle città coinvolte, è stato effettuato in diverse date tra il 16 e il 29 settembre tramite appositi check-point allestiti nelle immediate vicinanze di aziende pubbliche e private, scuole, asl e università. In totale sono transitati dai 334 varchi a bordo di mezzi sostenibili oltre 61mila (61.580) tra lavoratori e studenti (erano 38.572 ma su 26 città lo scorso anno). Sono stati 56.058 i passaggi delle sole bici e 5.861 quelli di mezzi sostenibili (monopattini, e-bike o altro), furono 35.037 i passaggi di biciclette e 3.204 quelli relativi agli altri mezzi di micromobilità elettrica lo scorso anno (sempre però su 26 città).

LA CLASSIFICA

La classifica delle città per numero assoluto di spostamenti sostenibili vede in testa Milano con 6.020 mezzi (bici e altri mezzi sostenibili), Padova con 5.703, Piacenza con 5.017, Pesaro con 4.307, Reggio Emilia con 3.320 poi Verona (3.217), Torino (3.005), Bolzano (2.899), Treviso (2.845), Ravenna (2.683), Palermo (2.457), Fano (2.432), Cuneo (2.270), Parma (2.151), Trento (1.783), Pavia (1.582), Pisa (1.258), Monza (1.235), Novara (1.189), Carpi (952), Roma (793), Napoli (688), Genova (647), Bologna (642), Chiavari (588), Udine (523), Ferrara (351), Jesi (298), Modena (265), Beinasco (254), Carmagnola (191), Piossasco (138), L’Aquila (88), Pistoia (45), Alessandria (44), Aosta (30), Rivoli (8), Potenza (7), Moncalieri (6), Reggio Calabria (1).

MEZZI ELETTRICI

Per quanto riguarda la circolazione dei mezzi sostenibili a mobilità elettrica l’edizione 2022 rileva un evidente aumento del loro utilizzo pressoché ovunque. Sul podio delle città dove circolano più mezzi sostenibili (e-bike, monopattini, segway, ecc.) troviamo Padova con 664 mezzi, seconda sempre Milano con 602 e terza Torino con 543. A Napoli zero mezzi tracciati. Per le bici troviamo in testa sempre Milano con 5.418 bici, poi Padova con 5.039 e Piacenza con 4.826, a Napoli solo 206.

SMART WORKING

Si è potuto aderire alla competizione anche tramite “check-point virtuale”, rispondendo cioè a un sondaggio online sul tema dello spostamento casa-lavoro. Oltre 500 i lavoratori hanno risposto (erano poco più di 100 lo scorso anno) e di questi il 91% dichiara che lo smart working è ormai previsto in modo pressoché stabile, di questi il 78% dice di avere una tipologia di smart working full time e il 22% part time; quasi il 30% degli intervistati ha cambiato modalità di spostamento negli ultimi anni. Il mezzo prevalentemente utilizzato prima della pandemia per recarsi al lavoro era l’automobile che purtroppo resta ancora il mezzo più utilizzato.

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