Giustizia, Casellati: “Riforma aiuta l’Italia, condizione per gli investimenti”

"Abbiamo un obiettivo prioritario da raggiungere che ora ci viene chiesto anche da Bruxelles per finanziare la ripresa"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – “Abbiamo un obiettivo prioritario da raggiungere che ora ci viene chiesto anche da Bruxelles per finanziare la ripresa: ricondurre la durata del processo penale e civile a tempi ragionevoli, in linea con gli standard dei Paesi Europei più avanzati. Una giustizia lenta è una giustizia denegata.

Una risposta di giustizia che sia certa e fornita in tempi rapidi costituisce inoltre uno dei maggiori incentivi per gli investimenti, una delle condizioni essenziali per attrarre nuove risorse e nuovi capitali”. Così a Libero la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. “La strada per uscire dalla crisi è questa, Certamente sì. Ma non basta. Perché la crisi di credibilità è stata alimentata da recenti episodi che hanno inciso fortemente sul rapporto tra la magistratura e i cittadini. Su tali episodi è necessario fare chiarezza, senza sconti di responsabilità. Ma attenzione, non si può fare di tutta l’erba un fascio. Non è questo il vero ritratto della magistratura italiana. L’ho vissuto personalmente nella mia esperienza di Avvocato, di Sottosegretario alla Giustizia e di Consigliere del CSM, che mi ha consentito di incontrare e conoscere tanti magistrati di straordinario valore morale e professionale”, ha aggiunto.

“Riforma Csm? Nel 2015, da componente del CSM, ho sostenuto che il peso delle correnti potesse essere limitato attraverso una riforma del sistema elettorale dei consiglieri togati e ho proposto, senza fortuna, il sorteggio”, dice Casellati.

L’aumento dei contagi può in qualche modo rallentare il graduale ritorno alla normalità. Non si può abbassare la guardia. Se il virus ha ripreso a correre, questa volta grazie ai vaccini abbiamo la possibilità di correre più velocemente di lui”, piega Casellati. “Occorre essere consapevoli che senza la vaccinazione non si potrà mai uscire in via definitiva dalla pandemia. I vaccini servono a tutelare la nostra salute ma sono anche il presupposto per fare ripartire il Paese, per rilanciare l’economia dopo i devastanti effetti che l’emergenza sanitaria ha prodotto su famiglie, mercati, aziende, filiere produttive, lavoratori e liberi

LaPresse

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