Governo, Di Maio assente al Cdm attacca su Autostrade, ira di Salvini

Foto Valerio Portelli / LaPresse in foto Matteo Salvini

ROMA – Mentre il Cdm approva due decreti per rispondere a Bruxelles ed evitare la procedura di infrazione va in scena l’ennesimo scontro, subito soffocato, tra i due vicepremier. La riunione del Cdm, convocata alle 18, viene anticipata alle 17: Matteo Salvini è già a palazzo Chigi quindi Luigi Di Maio si manifesta con una diretta Facebook in cui va all’attacco sul caso Autostrade prendendosela con “il silenzio della Lega sulle concessioni” che “fa sentire ancora più protetti i Benetton” ma “a me il partito dei Benetton non fa paura”.

Il leader del Carroccio va su tutte le furie per l’attacco del pentastellato, tanto più che non è presente al Cdm. E dopo mezz’ora di riunione lascia il tavolo dell’esecutivo prima ancora dell’approvazione dell’assestamento di Bilancio e del decreto sul miglioramento dei saldi.

La risposta a Bruxelles su cui si lavora da settimane dunque passa senza la presenza dei due vicepremier e rappresentati delle principali forze di governo. Ma del resto, viene fatto notare, il dossier è sempre stato nelle mani di Tria e Conte, anzi il premier lo ha fortemente avocato a sé per condurre in prima persona la trattativa insieme al ministro dell’Economia.

Da palazzo Chigi fanno prontamente notare che l’assenza di Di Maio alla riunione era già stata comunicata il 27 giugno, una ‘giustificazione’ volta a respingere le battutine leghiste sul forfait del leader dei gialli in un’occasione così importante.

Ma dal M5s assicurano che non c’è stato nessun attacco a Matteo Salvini, bensì “una richiesta di fare squadra alla Lega sul caso Autostrade, dopo che nei giorni scorsi da esponenti leghisti erano arrivate dichiarazioni pubbliche in disaccordo con la proposta di revoca della concessione. Punto per noi invece fondamentale al fine di fare giustizia verso chi ha perso la vita nella tragedia del ponte Morandi”.

Anche Salvini, andato via, dicono dal suo staff, per alcuni appuntamenti, fa sapere che non n’è nessuna polemica con Di Maio o altri membri del governo ma solo tanto lavoro da fare. Su Autostrade e Benetton, chi ha sbagliato deve pagare, caro e fino in fondo, spiega senza mezzi termini il leader leghista in una nota.

La posizione del Carroccio è chiara

Non devono andarci di mezzo migliaia di lavoratori o di piccoli risparmiatori italiani che non hanno colpe. “Come per Ilva e Alitalia, non devono essere i lavoratori a pagare per errori di altri”, taglia corto Salvini. (LaPresse)

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