Governo, Draghi va avanti: “Non seguo il calendario elettorale”. A Salvini non basta e alza la posta

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi

BRDO (SLOVENIA) – Il Governo “va avanti” e l’unico “calendario” che ne scandisce l’azione è quello “negoziato con la Commissione Ue per il Pnrr” non certo quello “elettorale”. Mario Draghi non cambia idea. Il premier è a Brdo, in Slovenia, per il vertice Ue-Balcani occidentali e da Roma continuano ad arrivare gli attacchi di Matteo Salvini.

Il leader della Lega non arretra. Dopo la decisione di far disertare ai suoi il Consiglio dei ministri sulla delega fiscale, l’ex ministro dell’Interno definisce il provvedimento approvato dal Governo “una patrimoniale nascosta”, bolla come di fatto insufficienti le rassicurazioni arrivate dal premier e chiede al Parlamento di ritirare la parte relativa alla revisione del catasto.

Draghi legge i titoli delle agenzie che definiscono l’attacco prima di incontrare la stampa. Che in piena campagna elettorale i partiti che sostengono il Governo avrebbero combattuto una battaglia politica senza esclusione di colpi, a palazzo Chigi, lo avevano abbondantemente messo in conto. Che però un leader di maggioranza arrivi a mettere in discussione gli impegni presi in prima persona dal Capo del Governo, innanzitutto di fronte ai cittadini, è una china che per l’ex uomo di Francoforte va stoppata subito.

“Questo Governo non tassa e non tocca le case degli italiani – mette in chiaro – Ho detto sin dall’inizio, dal primo discorso di insediamento, che non avrei aumentato le tasse. Sono passati 7 mesi non abbiamo aumentato le tasse, ci sono state molte richieste di farlo, abbiamo detto a tutti di no. Un po’ di credibilità l’abbiamo acquisita. Questo Governo non aumenta le tasse”, ribadisce.

Draghi rivendica quanto messo in cantiere sulla revisione del catasto

Un’operazione di trasparenza, non una scelta di politica fiscale. “Perché nasconderci dietro l’opacità?”, domanda. Nessun passo indietro, quindi, ma una volontà di intervento per “riequilibrare” il carico fiscale, perché “è evidente come ci siano tante persone che pagano troppo e tante che pagano meno di quanto dovuto”.

Nessuna crisi di Governo alle porte, in ogni caso. Il premier si rifà direttamente alle parole di Salvini e annuncia un faccia a faccia, al quale gli avamposti diplomatici del Carroccio lavoravano già da ieri, “nei prossimi giorni”. L’idea di Draghi è quella di accelerare su tutti i fronti aperti, senza esasperare le polemiche ma tentando a far riconcentrare la squadra sulle cose da fare.

Domani la cabina di regia su scuola e università (seguiranno le su salute e trasporti), poi già domani il Consiglio dei ministri sulla capienza di cinema, teatri e discoteche (e qui non si escludono nuove scintille). E comunque una road map serrata per mantenere tutti gli impegni scanditi proprio dal quel calendario europeo al quale Draghi guarda, magari facendo riunire il Governo anche due volte a settimana.

Pd e FI sono saldamente al fianco del premier. Enrico Letta da domani comincerà una serie di incontri con imprese e parti sociali sulla legge di bilancio, che il Governo licenzierà la prossima settimana. Quanto alla Lega, è convinto il segretario Dem, un chiarimento sarà prima o poi necessario. “L’impressione – dice – è che l’azione di Salvini in queste ore sia profondamente influenzata dallo smacco elettorale pesante”.

Mara Carfagna prende le distanze

“Onestamente e personalmente è una scelta che io non comprendo, oltre che non condividere”. E se Giorgia Meloni annuncia le “barricate” di FdI contro nuove tasse, il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti si trincea dietro un laconico “lavoriamo, lavoriamo”, il leader degli industriali Carlo Bonomi parla chiaro: “Non si può più attendere per le riforme, il processo non può essere bloccato e il governo va messo in condizione di procedere con le riforme il più veloce possibile”. Il partito di Draghi blinda il Governo.(LaPresse)

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