Grecia, Amnesty denuncia l’omicidio dell’attivista omosessuale: domani il corteo

L'associazione invita le autorità ad aprire un'indagine trasparente sulla vicenda di Zacharias Kostopoulos

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi

ATENE (LaPresse/AFP) – La sezione greca di Amnesty International denuncia il “linciaggio” e “l’omicidio” di un attivista omosessuale avvenuto dieci giorni fa nel centro di Atene a seguito di un presunto tentativo di rapina. E invita le autorità a “un’indagine trasparente” sulla vicenda controversa. Zacharias Kostopoulos, 33 anni, militante della comunità Lgbt e presunto tossicomane, è morto il 21 settembre. Dopo essere stato picchiato, secondo la polizia, da dei passanti e dal proprietario di una gioielleria. In cui era entrato per rubare.

La denuncia di Amnesty Grecia

Le immagini di due video diffuse online il giorno dopo la morte, il 22 settembre, che hanno suscitato grande emozione, mostrano la vittima accovacciata nella vetrina rotta del negozio. E che, mentre prova a uscire, viene presa a calci da due persone, fra cui il proprietario. Si vede anche la vittima che corre mentre è gravemente ferita, prima di cadere sul marciapiedi e di essere ammanettata dai poliziotti. Il giovane è stato dichiarato morto dopo l’arrivo in ospedale.

Le testimonianze e i video dell’omicidio

La procura di Atene ha avviato dei procedimenti in sede legale per “lesioni corporali mortali” contro il proprietario della gioielleria. E una seconda persona sospettata di avere colpito la vittima. “Le testimonianze e i video ci hanno scioccato”, afferma Amnesty Grecia. Una manifestazione è in programma per domani ad Atene su richiesta di Lgbt-Grecia e di altre ong.

Amnesty e la sezione greca della Lega dei diritti dell’uomo criticano anche “l’atteggiamento” dei poliziotti che – affermano – hanno dato prova di una “estrema crudeltà” colpendo la vittima quando era già gravemente ferita. “L’indagine penale e amministrativa deve anche esaminare queste pratiche, che sono incompatibili con la funzione democratica della polizia”, sottolinea la Lega dei diritti dell’uomo. Come altre organizzazioni per la difesa dei diritti umani, Amnesty ha definito l’aggressione “sessista e omofoba”, lamentando la “stigmatizzazione dei tossicomani”.

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