Grosseto, picchia la compagna incinta: arrestato 28enne a Follonica

I Carabinieri della Compagnia di Follonica, in provincia di Grosseto, nella giornata di ieri hanno arrestato un 28enne, italiano con precedenti, per maltrattamenti contro familiari, nello specifico la compagna incinta

Carabinieri (Foto Andrea Butti/LaPresse)

GROSSETO – I Carabinieri della Compagnia di Follonica, in provincia di Grosseto, nella giornata di ieri hanno arrestato un 28enne, italiano con precedenti, per maltrattamenti contro familiari, nello specifico la compagna incinta. L’uomo stava già scontando una pena di 2 anni ed 8 mesi, sotto forma dell’affidamento in prova ai servizi sociali, come misura alternativa, ed ovviamente più favorevole alla detenzione, per una condanna per un furto da lui commesso in precedenza. All’uomo quindi era stato concesso un percorso agevolato per scontare la pena, ma ciò non è valso in quest’occasione ad evitargli il carcere: l’interessato è stato infatti condotto in carcere dai Carabinieri, all’esito di fatti avvenuti il 30 settembre scorso. In quella data, i Carabinieri erano intervenuti presso l’abitazione dell’uomo, dopo che la sua compagna, a seguito di una lite accesa, aveva chiesto aiuto perché era stata malmenata. Per evitare ulteriori conseguenze, la donna era scappata dall’abitazione con il figlio di pochi anni. All’arrivo dei militari, la donna, probabilmente in stato gravidanza, era stata trovata in lacrime, e disperata aveva raccontato la tensione che viveva tra le mura domestiche, a causa di quel rapporto sempre più burrascoso dovuto alla eccessiva gelosia del suo compagno. Trasportata presso il pronto soccorso, le era stato diagnosticato un trauma da percosse con prognosi di 10 giorni. I Carabinieri successivamente avevano anche fatto accesso nell’abitazione, trovando l’uomo nervoso, poco collaborativo, alterato forse anche dall’uso eccessivo di alcol. Messa in sicurezza la donna, i militari hanno rapportato l’episodio accaduto all’Autorità Giudiziaria competente, in questo caso l’Ufficio di Sorveglianza di Siena, evidenziando il comportamento dell’uomo, tutt’altro che irreprensibile, nonostante i benefici ricevuti tramite la messa in prova. Ne è scaturito così l’aggravamento della misura in atto, con ordine di traduzione in carcere, eseguito nella giornata di ieri.

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