Guerra, cadono altre due città ucraine

I servizi di emergenza stanno lavorando nell'area a seguito dell'esplosione a Kiev, in Ucraina. La Russia ha colpito la capitale ucraina di Kiev poco dopo un incontro tra il presidente Volodymyr Zelenskyy e il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. (Foto AP/Emilio Morenatti)

KIEV – Putin perde un altro tassello in questa lunga ed estenuante guerra contro l’Ucraina, giunta ormai al suo 92simo giorno. E’ stato infatti ucciso il comandante di un battaglione aereo: si tratta del tenente del tenente colonnello Alexander Dosyagaev, che guidava il 104esimo reggimento d’assalto. La notizia è stata riportata dal Dipartimento per le comunicazioni strategiche delle Forze armate ucraine.

La denuncia

Secondo il gruppo ucraino degli impianti di Azovstal, Metinvest, Mosca avrebbe dato il via ad un vero e proprio atto di pirateria, in quanto ci sarebbe un “alto rischio che sei mercantili ormeggiati nelle acque di Mariupol con a bordo delle navi 28 mila tonnellate d’acciaio siano oggetto di un colossale furto di guerra. Il furto del materiale, destinato a sei Paesi europei, Italia compresa, e che potrebbe essere dirottato verso i porti russi avrebbe un valore pari a circa 20 milioni di dollari. Intanto ad oggi sono 1.093 i cittadini russi, bielorussi e ucraini delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk che Bruxelles ha inserito nella lista di sanzioni a cui verranno sequestrati i propri averi sequestrati per un valore europeo “di quasi dieci miliardi di euro in beni e conti situati nell’Unione Europea”.

Prese Severodonetsk e Lyman

Prosegue l’avanzata russa sul fronte est ucraino: secondo il leader ceceno Ramzan Kadyrov: “Severodonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata ha detto – D’ora in poi gli abitanti non sono più in pericolo”. Era stato anche già rivendicato, solo poche ore prima, anche il controllo da parte di Mosca della cittadina di Lyman, situata a ovest di Severodonetsk, e sede di un importante nodo ferroviario.

Non useremo armi nucleari

La ha affermato l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrey Kelin, secondo il quale la dottrina militare russa non prevede l’utilizzo di tali armi in quanto ci sono disposizioni molto rigide per il loro utilizzo e “non ha nulla a che fare con l’operazione in corso”. Intanto dall’inizio del conflitto la il Cremlino avrebbe già utilizzato il 70% della sua forza militare per un costo complessivo che si aggira sui settecento milioni di euro. A quantizzare la spesa è stato il Centro di analisi occidentali della Nato e dei Paesi che ne fanno parte.

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