Haiti, assassinio Moise: 7 i presunti killer uccisi, 6 arrestati

All'indomani dell'assassinio del presidente haitiano Jovenel Moise, le autorità annunciano l'uccisione di sette presunti membri del commando killer e l'arresto di altri sei

PORT AU PRINCE – All’indomani dell’assassinio del presidente haitiano Jovenel Moise, le autorità annunciano l’uccisione di sette presunti membri del commando killer e l’arresto di altri sei. Il Paese, che già era nel caos, sembra destinato a ulteriore incertezza e instabilità, mentre la first lady Martine Moise è ricoverata in un ospedale di Miami, dove è stata curata per le ferite d’arma da fuoco. “La ricerca dei mercenari continua, il loro destino è segnato, saranno uccisi o arrestati”, ha dichiarato Leon Charles, direttore della polizia nazionale, dopo la sparatoria con i presunti killer, in cui sono stati anche liberati tre poliziotti che erano tenuti in ostaggio.

Le autorità non hanno rivelato le identità dei sospettati, mentre il premier Claude Joseph ore prima aveva parlato di persone che parlavano inglese e spagnolo, “altamente addestrate e pesantemente armate”. Nessuna informazione su nazionalità, motivazioni o piste che abbiano portato la polizia a loro. Nel frattempo, Joseph ha assunto la guida del Paese, con il sostegno di polizia ed esercito, e ha dichiarato lo stato d’assedio per due settimane. Il premier ha detto ad AP di essere favorevole a un’indagine internazionale e allo svolgimento delle elezioni programmate per quest’anno. Ha anche promesso di lavorare con gli alleati di Moise e gli oppositori.

La tensione è alta nel Paese più povero dell’emisfero occidentale, segnato da estrema povertà, violenza e instabilità politica. La nazione non si è ancora ripresa dal devastante terremoto del 2010 e dall’uragano Matthew, sulla scia di una storia di dittatura e sconvolgimenti politici. Sotto il governo di Moise, Haiti è diventata ancora più instabile. Per oltre un anno l’ex imprenditore ha governato per decreto, affrontando violente proteste popolari, accuse di corruzione e di deriva autoritaria da parte dell’opposizione che gli chiedeva di farsi da parte. Secondo la Costituzione, avrebbe dovuto essere sostituito dal capo della Corte suprema, che è però morto di Covid-19, contribuendo allo stallo e lasciando aperta la domanda sulla sua successione. Il premier ad interim Joseph, invece, avrebbe dovuto essere sostituito da Ariel Henry, neurochirurgo nominato premier da Moise un giorno prima dell’assassinio.

Intanto, le strade di Port-au-Prince sono insolitamente silenziose e poco affollate. Pochi i mezzi pubblici in circolazione, mentre gli abitanti evitano di uscire di casa nel timore di violenze. Nella capitale si sono sentiti rumori di spari anche ore dopo l’assassinio, un inquietante segnale del potere delle gang. Sono già oltre 14.700 gli abitanti sfollati a causa della continua violenza, con abitazioni incendiate e saccheggiate nella lotta per controllare il territorio. “Una situazione esplosiva”, la definisce Robert Fatton, esperto di politica haitiana della University of Virginia, sottolineando che le gang sono una potenza e non è detto che le forze di sicurezza riescano a mantenere uno stato d’assedio.

LaPresse

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