Il Garante per la Privacy ‘stoppa’ l’App IO

Rilevate criticità. Via libera invece all'App Immuni

(AP Photo/Domenico Stinellis)

C’è il via libera del Garante per la Privacy per l’App Immuni, ma ha rinviato l’impiego dell’App IO a causa delle criticità riscontrate. Ma la società PagoPA, in contrapposizione a quanto deciso dal Garante, secondo cui l’App prevede “un trasferimento verso Paesi terzi di dati particolarmente delicati”, ha ribattuto che “L’App IO è un’applicazione sicura e affidabile”. E così il Dipartimento per la Trasformazione Digitale sta “esaminando i dettagli tecnici e giuridici del provvedimento per ogni opportuna iniziativa e, con spirito collaborativo e determinato, ha avviato un tavolo con le strutture del Garante per portare celermente il Green Pass su App IO“. A riprova, lo stesso Garante ha dato parere favorevole a tutti i servizi esposti sull’App IO fra cui il Cashback e il Bonus Vacanze, che restano attivi per milioni di cittadini, proprio perché essa opera nel pieno rispetto del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR).

Applicazione sicura

PagoPa sottolinea come L’App IO sia “un’applicazione sicura e affidabile nonché uno dei pilastri della strategia di trasformazione digitale dei servizi della Pubblica Amministrazione inseriti nel PNRR ed è già stata installata da oltre 11,5 milioni di cittadini”. Non a caso la piattaforma pagoPA, integrata sull’App IO consiste nel vero e “moderno sistema di pagamenti per le Pubbliche Amministrazioni e ha registrato nel solo mese di maggio oltre 12 milioni di transazioni per un controvalore economico di circa 2,5 miliardi di euro e rappresenta una best practice italiana a livello europeo”.

Gli intoppi

Ma l’Autorità per la Privacy ha già sottolineato al governo le criticità dell’attuale versione del decreto ‘Riaperture’, ricordando inoltre “la necessità di individuare con chiarezza, in sede di conversione in legge del decreto, i casi in cui può essere chiesto all’interessato di esibire la certificazione verde per accedere a luoghi o locali”. Una situazione che andrà chiarita in quanto alcune Regioni e Province autonome hanno imposto l’utilizzo del Green pass anche per ulteriori scopi rispetto a quelli già previsti nel decreto ‘Riaperture’. Inoltre l’Autorità fa sapere che “anche il Regolamento europeo sul Green pass, attualmente in fase di adozione, prevede che lo stesso possa essere utilizzato dagli Stati membri per finalità ulteriori, rispetto agli spostamenti all’interno dell’Ue, ma solo se ciò è espressamente previsto e regolato da una norma nazionale“.

Si faccia chiarezza

“L’Autorità – continua la nota – pur valutando positivamente, nel complesso, lo schema di Dpcm che recepisce gran parte delle indicazioni fornite del Garante nel corso delle interlocuzioni con il ministero della Salute, rileva alcuni profili sui quali ritiene necessario un intervento di modifica”. In particolare che si faccia “chiarezza sulle finalità per le quali potrà essere richiesto il Green pass, che dovranno essere stabilite con una norma di rango primario. Inoltre, la norma dovrà prevedere che le certificazioni possano essere emesse e rilasciate solo attraverso la Piattaforma nazionale-DGC e verificate esclusivamente attraverso l’App VerificaC19″, fino ad ora “unico strumento in grado di garantire l’attualità della validità della certificazione verde, in conformità ai principi protezione dei dati personali, garantendo inoltre che i verificatori possano conoscere solo le generalità dell’interessato, senza visualizzare le altre informazioni presenti nella certificazione (guarigione, vaccinazione, esito negativo del tampone)”. Inoltre il Garante ha chiesto “che i soggetti deputati ai controlli delle certificazioni verdi siano chiaramente individuati e istruiti”.

Come ottenere il Green pass

Lo si evince dallo schema di decreto che prevede la disponibilità mediante diversi strumenti digitali come “sito web della Piattaforma nazionale-DGC; Fascicolo sanitario elettronico; App Immuni; App IO) che permetteranno agli interessati di consultare, visualizzare e scaricare le certificazioni”. Ma non è tutto. Quanti saranno interessati potranno far riferimento anche al medico di famiglia e al farmacista per poter scaricare la certificazione verde.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome