Il M5S ammette la gaffe: ritirato l’appoggio ai gilet gialli

All'inizio Di Maio aveva espresso solidarietà ai manifestanti. Dopo le devastazioni degli ultimi mesi, pentastellati costretti a prendere le distanze

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

PARIGI – Continuano le proteste dei gilet gialli. Da quattro mesi devastano Parigi dandosi appuntamento ogni sabato. All’inizio della protesta, il vicepremier e leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio li aveva appoggiati. Una gaffe incredibile. A distanza di 8 settimane il dietrofront pentastellato. Dal Movimento 5 Stelle, in particolare dalla delegazione a Strasburgo e dal presidente della commissione Ue della Camera, giungono le prime prese di distanza.

Il dietrofront

“Siamo e sempre saremo contro la violenza. Per questo motivo condanniamo senza alcuna esitazione gli assurdi episodi di Parigi. Violenza e saccheggi non possono essere tollerati, ci sono strumenti democratici e civili per protestare e farsi sentire. Il cambiamento non si ottiene attraverso guerriglie e scontri con la polizia”, spiega in una nota Sergio Battelli, deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della commissione Politiche Ue. “Condanniamo nel modo più assoluto gli scontri con la polizia, la violenza e i saccheggi nelle strade di Parigi. In Italia, così come in tutta Europa, il cambiamento richiesto a gran voce dalla maggioranza dei cittadini non può che passare attraverso gli strumenti e i canali pacifici della democrazia. La nostra solidarietà va ai feriti e a tutti i cittadini vittime di queste azioni indifendibili“, fa eco la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. 


Ieri oltre 10mila persone in piazza

Durante le proteste, a cui hanno partecipato circa 10mila persone, ci sono stati diversi momenti di violenza: la polizia ha usato cannoni d’acqua e gas lacrimogeno per disperdere i manifestanti, che a loro volta hanno lanciato oggetti contro gli agenti che si trovavano vicino all’Arco di Trionfo. I gilet gialli hanno preso d’assalto e saccheggiato diversi negozi molto noti sugli Champs-Elysées, come il ristorante Le Fouquet’s, e hanno dato fuoco ad alcune barricate e ad almeno un’auto. Il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha dato l’ordine di rispondere con la massima fermezza. Ci sono almeno 42 persone ferite lievemente, 17 agenti e un vigile del fuoco; la polizia ha arrestato 240 manifestanti.


La cronistoria delle proteste

Era da diverso tempo che non si vedevano proteste dei ‘gilet gialli’ così numerose. A gennaio il governo francese aveva ordinato alla polizia di reprimere le proteste con forza. Macron aveva fatto importanti concessioni ai manifestanti: tra le altre cose aveva promesso di tagliare le tasse ai pensionati e di aumentare il salario minimo. Negli ultimi due mesi, inoltre, il presidente francese aveva lanciato e aperto un grande dibattito nazionale. Incontri con sindaci e cittadini per trovare soluzioni alle proteste.


L’inizio della rivolta

Migliaia di automobilisti delle classi popolari medio-basse della provincia francese animarono sui social la rivolta contro il rincaro della benzina introdotto dal governo Macron per accelerare la transizione verso le politiche verdi, la trazione elettrica, le energie rinnovabili. L’impennata delle tasse su gasolio (+14%) e sulla benzina (+7%) era legata alla “transizione ecologica”, cioè l’insieme di norme per un cambiamento forzato del parco auto, troppo oneroso.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome