Il nodo Tav e la Repubblica delle banane: Conte prende tempo, la Francia tira dritto con i bandi

La Telt ha annunciato che da domani saranno pubblicati gli 'avis de marchés' (gli inviti a presentare candidatura) riguardanti lotti francesi del tunnel di base

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse. Nella foto Giuseppe Conte

Qualcuno (Sergio Chiamparino) l’ha chiamata Repubblica delle banane. E le riunioni fiume sulla Tav, le crisi di governo annunciate e poi scongiurate, le fughe in avanti, i passi indietro e i proclami registrati nelle ultime ore non fanno nulla per smentire la dicitura.

Caos, visioni discordanti e un elettorato da mantenere. Ciò che porta consensi alla Lega, li toglie ai 5 Stelle. E nella Repubblica delle banane,così apostrofata dal presidente del Piemento, almeno per ora, almeno sul caso Tav, si continua a non decidere, ma si rinvia.

Perché i bandi bloccati da Giuseppe Conte, in realtà, rischiano di rappresentare soltanto tappeto che viene alzato per ficcarci sotto la polvere. Se l’Italia ha sostenuto di aver bloccato tutto, fino ad una nuova ridiscussione dei costi con la Francia, la Telt, la società che si occupa del progetto, ha fatto sapere che domani, piaccia o no al governo pentaleghista, è stata autorizzata la pubblicazione degli ‘avis de marchés’ (gli inviti a presentare candidatura) riguardanti lotti francesi del tunnel di base per avere il finanziamento Ue per il 2019.

Il nodo Tav tra Carroccio e 5 Stelle, quest’ultimi spalleggiati dal premier, non è stato affatto risolto.

Conte ha cercato di ridimensionare il gesto della Telt, affermando che i capitolati di gara non partiranno senza l’avvallo del governo italiano e a garantire lo stop c’è una clausola di dissolvenza che permette di bloccare i bandi.

E’ tutto in divenire. La certezza è che nella Repubblica dell banane, come l’ha chiamata Chiamparino, c’è il rischio che si inizi a dire e a scrivere da qui alle europee, tutto e il contrario di tutto. Anche sulla Tav.

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