Il papa: “Preti creativamente vicini ai fedeli, no ai Don Abbondio”

Il messaggio del pontefice

Foto Rasfan / AFP

ROMA – Un pensiero a Milano. E ai preti, soprattutto quelli della Lombardia. Per finire, a livello globale, con i milioni di fedeli isolati nelle loro case, ma uniti dal comune credo religioso. Sono i temi affrontati da Papa Francesco nell’Angelus a porte chiuse, trasmesso via streaming nella quarta domenica prima della Pasqua, che sarà celebrata senza fedeli.

Il messaggio del papa ai preti

Il pontefice apre il suo intervento ringraziando l’arcivescovo di Milano, Mario Delpino, pronto a rincuorare pazienti e medici, ritratto la settimana scorsa in cima al Duomo, da solo che ringrazia la Madonnina, in un’immagine che entrerà nei libri di storia assieme a quella del celebre crocifisso di Brescello, visto nei film di Peppone e Don Camillo, e collocato fuori dalla chiesa dal parrocco Evandro Gherardi. Il don manda così un’originale benedizione pregando affinché il virus si ritiri e “il sole torni a splendere”. Quelli dell’arcivescovo milanese e del curato di Brescello sono esempi di preti “che pensano a mille modi di stare vicino al loro popolo”, dice Papa Francesco. Lodandoli perché “hanno capito bene che in tempi di pandemia non si deve fare il don Abbdondio”.

Sempre vicini alla comunità

Il pontefice prende atto che l’epidemia ci costringe a vivere isolati, ma proprio per questo “siamo invitati a riscoprire e approfondire il valore della comunione che unisce tutti i membri della Chiesa”. Quella cattolica, “è un’unione che si alimenta con la preghiera, e anche con la comunione spirituale all’Eucaristia, una pratica molto raccomandata quando non è possibile ricevere il sacramento”. Lo dice il Papa, rivolto soprattutto alle persone che vivono sole.

Il pontefice, quest’anno, celebrerà i riti della Settimana Santa senza fedeli. La notizia è stata comunicata ai pellegrini sabato sera sul sito della prefettura della Casa Pontificia. I tanti che avevano biglietti per essere a Roma per la Via Crucis di venerdì 10 aprile o la domenica di Pasqua dovranno accontentarsi di seguirla da remoto. Non sono chiare le modalità celebrative del Triduo: lavanda dei piedi, via Crucis e messa di Pasqua. È una decisione che verrà presa dall’ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice.

Le ultime dal Vaticano

Per il momento, il direttore della Sala Stampa del Vaticano, Matteo Bruni, si limita a dire che le celebrazioni liturgiche sono tutte confermate e sono allo studio modalità di attuazione e partecipazione che rispettino le misure di sicurezza. Le modalità saranno comunicate non appena definite. Ad ogni modo, sottolinea Bruni, qualunque sia la modalità prevista, le celebrazioni liturgiche della settimana santa saranno trasmesse in diretta radiofonica e televisiva, anche in mondovisione e in streaming sul sito Vatican News. Le immagini, invece, saranno distribuite da Vatican Media ai media che ne faranno richiesta.

(LaPresse/di Matteo Bosco Bortolaso)

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