MARIGLIANOAziz Azizo, marocchino di 33 anni, ha avuto il coraggio di denunciare l’attentato a sfondo razzista che l’ha visto coinvolto col resto della famiglia – la moglie e un bimbo di 6 mesi – poche nel giorno di San Silvestro.

All’indirizzo della sua abitazione della frazione di Faibano sono state lanciate due bombe carta da ignoti a bordo di un’autovettura. La prima ha fatto cilecca, grazie all’intervento di Aziz. La seconda, invece, ha devastato l’ingresso della sua abitazione.

“Poteva andare peggio – racconta Aziz – in casa c’erano anche mia moglie e mio figlio di 6 mesi. Per fortuna nessuno si è fatto male. In un primo momento ho pensato a uno scherzo da parte di ragazzini. Poi, quando ho visto che al primo lancio di una bomba carta ne è seguito un altro, allora ho capito che eravamo dinanzi a un attentato. Questo è razzismo”.

Aziz ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine e si è rivolto all’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Carpino, che ha promesso un supporto per i danni causati dallo scoppio della bomba carta. “Al momento, però, non si è fatto vivo nessuno – racconta Aziz – ho provveduto io stesso a riparare la porta distrutta dalla deflagrazione. Per il momento abbiamo lasciato la nostra casa. Ci stanno ospitando degli amici, ma abbiamo intenzione di lasciare Marigliano. Mia moglie ha paura e ha ragione”.

Aziz andrà via, ma la sua storia dovrà servire comunque a combattere il razzismo. “Questo è il primo episodio che mi ha visto coinvolto in prima persona – afferma Aziz – però in questi 15 anni che sono in Italia, altri miei connazionali hanno raccontato di affronti subiti. Però, non hanno denunciato. Io l’ho fatto e invito tutte le vittime di episodi di razzismo a fare altrettanto. Io sono una brava persona. Lavoro in fabbrica e nel tempo libero sono impegnato in un centro culturale. Io e la mia famiglia non meritavamo questo. Stesso discorso per gli stranieri che abitano a Napoli e provincia. Meritiamo rispetto”.

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