In Regione Campania 8 avvicendamenti, De Luca prepara un rimpasto

Sperano Amato, Gaeta, Piccerillo, Campana, Matera

NAPOLI (Francesco Foco) – Sono tanti i consiglieri regionali che corrono per una poltrona in Parlamento. Dopo le elezioni nazionali del 25 settembre il Consiglio Regionale della Campania potrebbe uscirne stravolto, addirittura con otto avvicendamenti e altrettanti subentri. In lizza per un seggio alla Camera c’è anche il vicepresidente Fulvio Bonavitacola. Intanto il governatore Vincenzo De Luca studia la situazione, aspetta la formazione di nuovi equilibri e ipotizza un rimpasto utile a garantirgli il terzo mandato.

Partiamo dal Partito democratico. Loredana Raia è candidata nel listino proporzionale in seconda posizione sia a Napoli che in provincia (e anche in un uninominale). Se eletta, al suo posto entrerebbe Enza Amato, oggi presidente del consiglio comunale di Napoli (in caso di rifiuto di quest’ultima, potrebbe subentrare Gianluca Daniele). In casa Lega sono in corsa in posizioni eleggibili sia Severino Nappi nel capoluogo che Giampiero Zinzi a Caserta. Attendono il subentro rispettivamente Ciro Campana e Antonella Piccerillo (anche lei candidata ma non capolista). Forza Italia ha schierato la capogruppo Annarita Patriarca in più collegi, al suo posto può entrare Francesco Cascone. Anche Stefano Caldoro è impegnato in un complesso uninominale nel capoluogo, ma sondaggi alla mano il centrodestra potrebbe spuntarla. L’ex governatore aveva scelto il seggio di Benevento che andrebbe riassegnato. Sperano in realtà in due: il meloniano Domenico Matera e la leghista Nadia Sgro (tutto dipende dalle riassegnazioni da calcolare in base alla legge elettorale). E’ capolista di Si-Verdi, poi, il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, spera nella sua elezione Emilio Gaeta primo dei non eletti. Infine, in corsa nel Salernitano anche Luca Cascone, al suo posto freme Vincenzo Cavaliere.

Dovessero farcela tutti gli aspiranti parlamentari, avremmo un radicale cambio di composizioni ed equilibrii. Soprattutto nell’opposizione di centrodestra, rinnovata nel 70% dei suoi esponenti. Non c’è nessuno del Movimento 5 Stelle, invece, in campo per le Politiche. Intanto, qualcosa di muove in quel di Palazzo Santa Lucia. Il governatore sarà sicuramente impegnato in prima linea in queste elezioni. Per tre diverse ragioni. Innanzitutto il figlio Piero è capolista alla Camera a Salerno. E poi due questioni tutte politiche. De Luca vuole accreditarsi sempre di più nel Pd, che oggi a Roma gli è ostile e domani chissà. Tanti, in Campania, sognano una sua candidatura alla segreteria nazionale. Improbabile, molto più verosimile il patto da stringere con Stefano Bonaccini, dato che sembra il governatore dell’Emilia Romagna il vero prossimo sfidante di Enrico Letta a chi per lui. Non è solo un’asse tra presidenti regionali: la corrente di Bonaccini è la stessa di De Luca jr, Base Riformista, la più penalizzata dal Nazareno a questo giro. Lo Sceriffo, si sa, vuole tanto il terzo mandato. Lo sogna, lo agogna. Per raggiungerlo non solo bisogna costruirsi ponti nazionali nel Pd, ma anche riorganizzare le truppe in Campania.

A Palazzo Santa Lucia, quindi, si inizia a parlare di rimpasto. La candidatura di Bonavitacola non è casuale. L’obiettivo deluchiano, ora, è garantirsi di nuovo l’appoggio di tutto il consiglio regionale per la modifica necessaria al terzo mandato, mettere al centro dell’amministrazione campana coloro i quali possono costruire ancora una volta quella vastissima coalizione in grado di battere gli avversari. Ci riuscirà? Lo dirà il tempo. Lui inizia a muoversi, aspettando il 25 settembre e la resa dei conti nel partito.

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