Incarichi legali per ‘mascherare’ le mazzette. La Procura: il duo Mezzacapo-De Vito al centro della tangentopoli capitolina. Indagato Statuto

L'intercettazione: “Marcè – diceva al telefono l'avvocato al grillino - dobbiamo sfruttarla sta cosa, secondo me, cioè guarda...ci rimangono due anni".

L’avvocato, Camillo Mezzacapo, e il politico, Marcello De Vito. E’ la coppia (finita in carcere), secondo gli investigatori, al centro della nuova tangentopoli romana. Il legale, afferma la Procura, intascava le mazzette dagli imprenditori, che volevano una ‘strada facile’ in Comune, sotto forma di consulenze. Ma non avrebbe tenuto solo per sé quel denaro: lo spartiva, invece, proprio con De Vito. “Marcè – diceva al telefono l’avvocato al grillino – dobbiamo sfruttarla sta cosa, secondo me, cioè guarda…ci rimangono due anni”.

Effetto Parnasi

La manina del presidente dell’assemblea capitolina avrebbe favorito l’approvazione di una delibera in Assise “per la realizzazione nella zona della ex Fiera di Roma di un campo da basket e di un polo per la musica, superando le limitazioni poste alla delibera Berdini che aveva limitato la realizzazione delle cubature in quella zona a 44mila metri cubi. In genere per l’asservimento della funzione esercitata agli interessi del Parnasi e del gruppo imprenditoriale a lui riconducibile”.

Gli incarichi legali

Dimentichiamo la bustarella gialla con dentro la mazzetta. I soldi delle presunti corruzioni venivano veicolati attraverso incarichi legati affidai a Mezzacapo, vicino a De Vito. E in cambio dell’intervento del politico, l’avvocato avrebbe ricevuto l’offerta da Parnasi di curare un accordo transattivo tra il Comune e Parsitalia e una transazione tra Ecogena e Acea.

Non solo Parnasi. Il duo Mezzacapo-De Vito si sarebbero attivato pure per favorire un business della Ippolito Nievo srl del gruppo Statuto. Secondo gli inquirenti hanno agito per favorire il rilascio del permesso a costruire alla società di un edificio da realizzare in viale Trastevere. In relazione a tale episodio sono indagati per traffico di influenze illecite. In cambio del loro ‘lavoro’ avrebbero intascato 120mila euro (mascherati da inarchi legali)

Gli indagati

Con De Vito e Mezzacapo sono stati arrestati (domiciliari) l’architetto Fortunato Pititto Gianluca Bardelli.

Tra gli indagati a piede libero, invece, figurano Claudio Toti, presidente della squadra di basket Virtus Roma, e Pierluigi Toti. I due sarebbero stati pronti a sborsare 110mila euro da dare a De Vito per ottenere il sì al loro piano di riqualificazione degli ex mercati generali di Ostiense.

Sotto inchiesta pure Sara Scarpari della Mdl srl, l’avvocato Virginia Vecchiarelli e l’immobiliarista Giuseppe Statuto di origini casertane.

I rati contestati alle persone coinvolte vanno dalla corruzione al traffico di influenze illecite, dall’evasione di imposte alle false fatturazioni

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