INDONESIA (LaPresse(AFP) – Sono almeno 156mila le persone rimaste senza una casa a Lombok, dopo il sisma che ha provocato oltre 130 morti. E la distruzione di decine migliaia di edifici. Le autorità locali hanno fatto appello per chiedere cibo, acqua e medicine per gli sfollati. Molti abitanti dei villaggi distrutti hanno trovato riparo in tende di fortuna o sotto tele cerate disseminate lungo le strade o nei campi di riso.
Sale il bilancio dei morti
Il bilancio del devastante terremoto di domenica sull’isola di Lombok, in Indonesia, è salito a 347 morti. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa statale Antara. La maggior parte delle vittime ha perso la vita a Kayangan, sul lato nord dell’isola. Sono 1.447 le persone rimaste ferite e 165mila quelle costrette a fuggire dalle proprie case dopo la scossa di magnitudo 6.9, secondo l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri.
Strutture mediche precarie
Strutture mediche sono state improvvisate per curare i feriti. In alcuni accampamenti il cibo sta finendo. Mentre i soccorritori sottolineano che molte persone hanno subito un forte trauma psicologico dopo il terremoto di magnitudo 6.9.
Continuano le ricerche in Indonesia
“Abbiamo ancora bisogno di aiuti a lungo termine, anche se abbiamo già ricevuto l’aiuto di vari governi”. Lo ha affermato il portavoce dell’agenzia nazionale per le calamità Sutopo Purwo Nugroho. Le squadre di soccorso con macchinari pesanti stanno cercando tra le macerie di case, scuole e moschee, nella speranza di trovare altri sopravvissuti. “I cadaveri stanno iniziando a puzzare e crediamo che alcune persone sepolte siano ancora vive. È un momento critico”, ha detto Nugroho.
Difficoltà nei soccorsi
Le autorità locali, i gruppi di soccorso internazionali e il governo indonesiano hanno iniziato a organizzare gli aiuti. Ma le strade distrutte hanno reso complicati gli sforzi per raggiungere i sopravvissuti nel nord montagnoso e ad est di Lombok, aree che hanno subito maggiormente gli effetti del terremoto.
