Inps, si allunga il braccio di ferro Lega-M5S sul dopo Boeri

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto Tito Boeri

ROMA– Il braccio di ferro continua e serve altro tempo. Per sciogliere l’intricato nodo Inps, dopo l’addio di Tito Boeri, sembra infatti che bisognerà aspettare ancora. Il governo sta lavorando alla nomina del commissario traghettatore, che potrebbe durare una trentina di giorni, prima dell’arrivo del nuovo presidente.


L’impressione è che tutto si deciderà dopo il caso Diciotti

C’è un Direttore generale che può espletare l’ordinaria amministrazione. Nei prossimi giorni troveremo l’opportunità di nominare un commissario ma subito dopo – assicura il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigonsi potrà provvedere alla nomina di tutto il cda e del futuro presidente“.

L’esponente leghista sta seguendo in primissima persona il dossier, considerato chiave per il Carroccio, confermando che “le persone di cui si parla sono tutte persone valide“.


Non ci sono novità rilevanti rispetto ai giorni passati

Al momento il nome del traghettatore potrebbe essere quello di Paolo Reboani, dirigente del ministero del Lavoro, che dovrebbe accompagnare sulla poltrona più alta dell’Inps o Mario Nori (voluto dalla Lega) o Pasquale Tridico (in quota 5Stelle).

La settimana scorsa sembrava si potesse trovare un ticket con il prof padre del reddito di cittadinanza, ma i pentastellati non intendono mollare di un centimetro. Secondo i ben informati un ruolo subalterno avrebbe il sapore di una sconfitta. E se da Milano il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti conferma che “a tempo debito le nomine arriveranno”, ogni ora che passa si ingigantisce il punto interrogativo su Via Ciro il Grande.


L’Inps sta cambiando, con il decretone verrà reintrodotto il Cda con 5 membri

Serve subito una rosa di nomi, perché l’istituto deve garantire la piena operatività con la partenza di quota 100 e in vista degli adempimenti del reddito di cittadinanza.


I dubbi su un Inps acefalo sono forti per la misura chiave del M5S

Da fonti vicine ad Anpal si spiega come sul fronte dell’erogazione non dovrebbero esserci problemi, mentre per l’organizzazione logistica è ancora tutto in fase di definizione. In particolare per i navigator serve l’accordo tra Stato e Regioni, ancora al palo nonostante i recenti incontri tra il governo e gli enti locali. Qualcuno negli ultimi giorni aveva anche lanciato l’idea di una prorogatio tecnica di 45 giorni per Boeri, in linea teorica percorribile. “Ho già ripreso servizio in Bocconi. Ho lasciato l’appartamento a Roma. Sono proiettato su mie nuove attività“, è però la smentita secca dell’economista contattato da LaPresse.


L’ormai ex presidente ha attaccato frontalmente Nori

Lui fu informato da me personalmente sulle mie intenzioni di non chiederne la riconferma. Le ragioni? Seppur inizialmente fossi propenso ad avere lui come Direttore Generale per assicurare continuità gestionale, mentre mi preparavo al nuovo incarico ebbi l’impressione che mi nascondesse informazioni rilevanti sull’istituto. A posteriori ritengo che questa mia intuizione fosse fondata“, è l’affondo.

Le parole sono durissime, ma dopo i mesi di litigi con Lega e M5S è difficile pensare che possano pesare qualcosa sulla possibile scelta dell’ex dg Inps. (LaPresse)

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