Italia-Francia, segnali di riavvicinamento sul tema migranti

Dopo un anno di freddezza Conte e Macron sembrano adesso sulla stessa lunghezza d'onda

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi/ LaPresse in foto Giuseppe Conte, Emmanuel Macron

ROMA – Migranti, sbarchi, situazioni ancora irrisolte che vanno affrontate con decisione. E anche di fretta. Il premier Giuseppe Conte, dopo l’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron, ha detto di aver “avuto la piena disponibilità per un meccanismo europeo sugli sbarchi, sulla ridistribuzione e per una gestione efficace dei rimpatri”.

I rapporti tra Italia e Francia

Un’apertura dunque? Possibile, anche perché dopo che i rapporti tra Italia e Francia si erano dimostrati piuttosto tesi. A febbraio addirittura c’era stato anche il richiamo dell’ambasciatore francese. E allora questo sembra essere un segnale di forte cambiamento. Il periodo buio, di frizione, sembra essere alle spalle, entrambi parlano di “rispetto reciproco” e Macron arriva a definire “indistruttibile” l’amicizia con l’Italia. Allo stesso modo il premier Conte ha detto di aver ricevuto sui migranti “un’apertura mai avuta prima” e questo è senza dubbio un segnale chiaro e inequivocabile: “Dobbiamo far uscire il tema dei migranti dalla propaganda, anche antieuropea – ha detto il presidente del Consiglio – L’Italia non si presta ad abbassare la guardia contro il traffico di vite umane, contro l’immigrazione clandestina. Abbiamo la necessita’ di gestire il fenomeno in modo pratico, concreto rafforzando i rapporti con gli altri Paesi”. “Serve un meccanismo europeo automatico di accoglienza – ha invece detto il presidente francese – che permetta di prendere in carico i migranti prima dell’arrivo a Malta e in Italia. Credo che possiamo difendere una posizione comune in Ue perché tutti i Paesi partecipino in un modo o in un altro alla solidarietà europea oppure vengano penalizzati seriamente”.

Nel 2020 nuovo vertice

Anche sulla Libia posizioni comuni, una sintonia che verrà suggellata da un prossimo vertice italo-francese che si terrà all’inizio del prossimo anno. E intanto in questi giorni proseguiranno i lavori per la per preparazione del Trattato del Quirinale che avevano subito un rallentamento proprio per la tensione con i francesi. Il passato è alle spalle. O almeno si spera.

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