L’appello del papa: “Preghiamo per chi soffre la tristezza”

Il messaggio del pontefice

Foto Filippo Monteforte / AFP in foto Papa Francesco

MILANO“Preghiamo per tutte le persone che soffrono la tristezza, perché sono sole o perché non sanno quale futuro li aspetta o perché non possono portare avanti la famiglia perché non hanno soldi, perché non hanno lavoro. Tanta gente che soffre la tristezza. Per loro preghiamo oggi”. Inizia con queste parole, nell’introduzione della Messa domenicale nella Casa di Santa Marta, a Roma, la domenica di Papa Francesco, il cui pensiero non può che concentrarsi soprattutto sull’emergenza coronavirus con un pensiero a chi è in più difficoltà in questo momento.

Il messaggio del papa

In vista del mese di maggio, dedicato alla Vergine Maria, il Pontefice ricorda poi, in occasione della recita del Regina Coeli dalla biblioteca del Palazzo apostolico Vaticano, l’invito rivolto ieri in una breve lettera a tutti i fedeli “a pregare in questo mese il santo Rosario, insieme, in famiglia o soli, con una delle due preghiere che ho messo a disposizione di tutti. La nostra Madre ci aiuterà ad affrontare con più fede e speranza il tempo di prova che stiamo attraversando”.

Vicinanza ai malati

Non solo. Bergoglio non dimentica i malati. Infatti, davanti al microfono nella sala vuota, a mezzogiorno, rimarca: “Sono vicino a tutti i malati, a quanti li curano, e a coloro che lavorano perché ogni persona abbia accesso a buoni servizi sanitari di base. Ieri – ricorda – ricorreva la Giornata mondiale delle Nazioni Unite contro la malaria. Mentre stiamo combattendo la pandemia di coronavirus, dobbiamo portare avanti anche l’impegno per prevenire e curare la malaria, che minaccia miliardi di persone in molti Paesi”.

Pregare per chi soffre la tristezza

Il Vangelo del giorno, poi, dedicato alla celebre episodio dei discepoli di Emmaus, porta il Papa a dire che “i due cammini diversi di quei primi discepoli dicono a noi, discepoli di Gesù oggi, che nella vita abbiamo davanti due direzioni opposte: c’è la via di chi, come quei due all’andata, si lascia paralizzare dalle delusioni della vita e va avanti triste; e c’è la via di chi non mette al primo posto sé stesso e i suoi problemi, ma Gesù che ci visita, e i fratelli che attendono la sua visita. Ecco la svolta: smettere di orbitare attorno al proprio io, alle delusioni del passato, agli ideali non realizzati, e andare avanti guardando alla realtà più grande e vera della vita”. D’altronde, per Francesco, “quando noi ci lamentiamo siamo in un grigio, nell’aria grigia della tristezza”.

Scegliere la via di Dio

Insomma, ecco l’unica ‘ricetta’ per il Pontefice: “Scegliamo la via di Dio, non quella dell’Io; la via del sì, non quella dei se. Scopriremo che non c’è imprevisto, non c’è salita, non c’è notte che non si possano affrontare con Gesù. La Madonna, Madre del cammino, che accogliendo la Parola ha fatto di tutta la sua vita un ‘sì’ a Dio, ci indichi la via”. Ma in questa domenica, ancora senza Messe con fedeli ma solo in streaming, Francesco ribadisce che “è importante prendere l’abitudine di leggere il Vangelo, alcuni minuti, tutti i giorni. Portiamolo in tasca, nella borsa, che sia sempre vicino a noi, anche fisicamente, e leggere un po’ ogni giorno”.

(LaPresse/di Luca Rossi)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome