Lavoro, 700 morti nel 2019. Mattarella: “La sicurezza è una priorità sociale, basta opportunismi”

Tre morti al giorno. È il bilancio di una strage quello degli incidenti sul lavoro.

Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse

MILANO – Tre morti al giorno. È il bilancio di una strage quello degli incidenti sul lavoro. Lo scorso anno sono stati denunciati all’Inail oltre 645mila infortuni, di cui 1.218 mortali; un dato, quest’ultimo, che rispetto al 2017 ha visto un aumento del 6%. Quest’anno la situazione – per ora – mostra qualche lieve progresso, anche se continua a rimanere grave. “La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale”, il monito del capo dello Stato, Sergio Mattarella. In un messaggio al presidente dell’Anmil-Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, Zoello Forni, in occasione della 69esima edizione della Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro, Mattarella riconosce che “sono stati compiuti importanti passi in avanti nella legislazione, nella coscienza comune, nell’organizzazione stessa del lavoro. Ma tanto resta da fare per colmare lacune, per contrastare inerzie e illegalità, per sconfiggere opportunismi”. Le norme da sole non bastano, vanno innanzitutto rispettate, devono essere assicurati i controlli e le forze e le risorse necessarie. E l’impegno deve essere comune, di “tutti, dai dirigenti dell’impresa ai singoli lavoratori”.

I dati

Nel periodo gennaio-agosto 2018 gli infortuni denunciati sono stati 418.535, nello stesso periodo di quest’anno 416.894. La regione che registra il maggior numero di infortuni è la Lombardia con 77.317, seguita dall’Emilia Romagna con 55.349, Veneto 50.156, Toscana 32.418, Piemonte 30.880, Lazio 28.926. Gli infortuni mortali ad agosto ammontavano a 685, di cui 102 nella sola Lombardia.

Una situazione tragica

“Parliamo ormai di una vera e propria strage”, l’allarme del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, “non bisogna aver paura di usare parole forti perché questa è la realtà”. Negli ultimi 12 anni 17mila persone sono morte sul lavoro o mentre andavano o tornavano dal posto di lavoro, “si continua a morire come si moriva quaranta-cinquanta anni fa”, denuncia Landini. Un tema che, sulla carta, mette tutti d’accordo. “Gli incidenti sul lavoro e le vittime sono una ferita da sanare al più presto”, secondo la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. “L’Italia paga un tributo troppo alto, in termini di ‘morti bianche’ e di gravi infortuni”, il richiamo della presidente del Senato, Elisabetta Casellati. “Abbiamo una normativa tra le più avanzate in Europa e nel mondo. Ma le leggi, anche quelle migliori, non sono sufficienti. La sicurezza si garantisce con una formazione adeguata e consapevole”, rimarca la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, che, sulla scia delle parole del capo dello Stato, invita tutti a “un grande patto sociale”.

Di Silvia Caprioglio

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