Lavoro, rinascita e speranza. I giovani di Casale a testa alta con Mattarella

Lavoro, rinascita e speranza. I giovani di Casale a testa alta con Mattarella
Lavoro, rinascita e speranza. I giovani di Casale a testa alta con Mattarella

CASERTA (Ernesto Di Girolamo) – Un’intera città ha abbracciato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si è vestito con gli abiti di festa il popolo casalese per ospitare nel migliore dei modi la prima carica dello Stato. Tre generazioni di cittadini di Casal di Principe hanno fatto da cornice ad un evento dal messaggio straordinariamente importante: “L’Italia intera è al fianco di un territorio che vuole combattere – ogni giorno sempre di più – il mostro della criminalità organizzata”. Chi ha potuto non è mancato all’incontro con Mattarella: il solo incrociare con lo sguardo il Capo dello Stato ha fatto emozionare centinaia di anziani che – con bandierine sventolanti – hanno salutato un loro riferimento, un simbolo di valore e di rispetto della Costituzione. “La sua forza, il suo carattere e il suo immenso amore per la nostra Nazione sono per noi motivo di orgoglio – hanno detto -, questo incontro potrebbe essere stata la nostra ultima possibilità di vederlo dal vivo. L’Italia ha bisogno di politici così, con le spalle larghe e il cuore grande”. Bastava uscire dalla Nola-Villa Literno per capire che quella di ieri non sarebbe stata una giornata come tutte le altre. ‘Benvenuto Presidente’: questo il messaggio rivolto in un maxi tabellone al Capo di Stato con il percorso dedicato alla visita di Mattarella che si è rifatto il look nei giorni scorsi con degli interventi al manto stradale e con la pulizia straordinaria delle strade. Bandiere tricolori in migliaia di balconi, numerosi striscioni ma soprattutto tantissimi sorrisi. Mattarella è il Presidente di tutti, ma soprattutto di coloro che da anni si trovano a dover vincere un passato ingombrante come quello caratterizzato dal ‘dominio’ della camorra. Oggi Casal di Principe vive le proprie immense difficoltà ma con imprenditori e commercianti che si affrettano a scrivere, anche nelle vetrine, che “qui non si paga il pizzo”. Quella di ieri è stata una giornata che ha lasciato qualcosa nel cuore di tutti i cittadini casalesi. All’esterno della Parrocchia di San Nicola di Bari, lì dove 29 anni fu ucciso Don Peppe Diana, per oltre un’ora oltre 500 persone, dal bambino di 2 anni all’anziano di oltre 90 anni, hanno atteso al sole l’arrivo del Presidente della Repubblica. Come già detto tutti volevano esserci, tutti volevano ringraziare Mattarella per la presenza e la vicinanza alla città di Casal di Principe. Ad attenderlo anche tantissimi giovani, coloro che più di tutti hanno bisogno di speranze per il futuro. Come Gabriele Fabrizio, rappresentante degli studenti del ‘Carli’: “Siamo pronti a costruire una nuova immagine del nostro paese e mi appello alla sua sensibilità di non abbandonarci, senza dover per forza lasciare il nostro territorio per trovare lavoro”. Anche nell’intervento della dirigente scolastica Tommasina Paolella si è sottolineato che “c’è ancora tanto da fare in questa terra per coinvolgere i giovani nelle attività extra scolastiche. Non è sempre facile ma le nuove generazioni ce lo chiedono. Bisogna offrire opportunità formative e lavorative troppo spesso carenti per queste giovani generazioni”. All’uscita della scuola è stato poi abbracciato da centinaia di persone prima di recarsi alla Nco, la Nuova Cucina Organizzata dove ha goduto delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Un menù che ha previsto la bufala dop e maialino nero passando per la melannurca e le fragole. Non poteva mancare un dolce tipico della città di Casal di Principe. “Siamo felici ed orgogliosi – dicono i ragazzi del ristorante Nco – della visita del Presidente. La sua presenza oggi ha un significato fortemente simbolico e ci incoraggia ulteriormente a continuare il cammino. È necessario salvaguardare, proteggere e rilanciare gli allevamenti bufalini, così come affrontare con spirito costruttivo e non punitivo la questione delle case abusive nate da anni di assoluto abbandono del territorio da parte dello Stato; ciò significa garantire un futuro dignitoso al nostro territorio oltre i disastri prodotti dai camorristi”.

L’omaggio commosso sui luoghi del martirio

I passi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel silenzio del cimitero di Casal di Principe dove riposa don Peppe Diana, sacerdote ucciso dalla camorra nel 1994. Un momento di raccoglimento e l’incontro con i familiari. “Con il presidente Mattarella abbiamo parlato, anche se per poco, dei nostri fratelli che entrambi abbiamo perso. E’ un dolore che non finisce mai, ma la sua presenza ci ha dato grande fiducia e speranza. E ancora piango se penso a quanto sarebbero stati orgogliosi della visita del Presidente papà, mamma e Peppe”, ha detto Marisa Diana, sorella del prete martire. Accanto a lei il marito e i due figli, il fratello Emilio con la famiglia, ed Augusto Di Meo, testimone oculare del delitto. Poi per Mattarella il bagno di folla davanti alla chiesa di San Nicola di Bari, dove don Diana fu ammazzato per la sua opposizione allo strapotere dei clan. Il Capo dello Stato ha voluto visitare la sagrestia in cui si consumò l’omicidio e ha incontrato il parroco don Franco Picone, i firmatari del documento ‘Per amore del mio popolo non tacerò’ e il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo. “Vedere la presenza della più alta carica dello Stato incoraggia un cammino futuro e nell’incoraggiarlo ci invita a essere protagonisti, non sottomessi a nessuna forma di potere, ma capaci di essere invece creativi nello sviluppo di ciò che sarà il nuovo”, ha detto monsignor Spinillo. E poi l’incontro con le autorità: dal governatore Vincenzo De Luca, al presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca al sindaco di Casal di Principe, Renato Natale. “Quaranta anni di predominio sul territorio da parte della camorra hanno lasciato macerie che bisogna ancora rimuovere. Sono ancora tante le criticità, dalla mancanza di lavoro per i giovani ai problemi ambientali, e ci aspettiamo risposte dallo Stato, anche perché se non dovessimo dare risposte ai cittadini, la camorra potrebbe riconquistare spazio e potere. Ma la sua presenza qui, Presidente, ci dà speranza ed entusiasmo per andare avanti con fiducia, sapendo che lo Stato, che lei qui rappresenta nella sua unità, è dalla nostra parte. Ventinove anni fa promisi sulla bara di don Diana che il suo sacrificio non sarebbe stato vano, e oggi la sua visita, Presidente Mattarella, dimostra che quella promessa è stata mantenuta”, ha detto Natale. Viene in mente lo striscione ‘Qui la camorra ha perso”. E bisogna fare in modo che sia così per sempre.

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