Lecce, voti in cambio di case popolari: 7 arresti, 34 avvisi di garanzia

Indagini su varie condotte attinenti all’indebita assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Lecce (LaPresse) – Due persone in carcere, cinque ai domiciliari e due con obbligo di dimora. E’ l’esito di un’operazione della guardia di finanza di Lecce nei confronti di nove soggetti indagati a vario titolo per reati di associazione a delinquere. Ed anche peculato, corruzione, corruzione elettorale, abuso d’ufficio, falso, occupazione abusiva, violenza privata e lesioni, a cui si aggiungono 34 avvisi di garanzia.

L’ordinanza, che ha interessato, tra gli altri, amministratori pubblici pro-tempore e dipendenti della locale amministrazione comunale, è stata emessa nell’ambito delle indagini su varie condotte attinenti all’indebita assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica in favore di soggetti non utilmente collocati in graduatoria, l’occupazione abusiva di alloggi disponibili per l’assegnazione. Tali condotte sarebbero state poste in essere al fine di acquisire il consenso elettorale dei potenziali beneficiari dei pubblici alloggi. Sono stati notificati anche 34 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti soggetti indagati per analoghe ipotesi di reato.

A maggio dimezzata la pena all’assessore lombardo Zambetti, accusato di voto di scambio

“Dovevo essere assolto, io non ho fatto niente”. L’ex assessore regionale lombardo Domenico Zambetti ha accolto in lacrime la sentenza dei giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello di Milano, che lo hanno condannato a 7 anni e 6 mesi per corruzione e voto di scambio. Una sentenza che dimezza la pena inflitta in primo grado dal Tribunale di Milano, 13 anni e mezzo. Per lui l’accusa è di aver comprato quattromila voti dalla ‘ndrangheta in occasione delle elezioni regionali del 2010, promettendo case alle persone.

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