Legge di Bilancio, Draghi incontra i partiti per sminare campo in Parlamento. M5S blinda il Rdc

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse 29-11-2021 - Roma, Italia Manovra, il Presidente del Consiglio Mario Draghi incontra i capigruppo di maggioranza.

ROMA – Evitare gli intoppi del percorso parlamentare. Palazzo Chigi chiama a raccolta i partiti della sua maggioranza per un ciclo di incontri che serviranno, nelle intenzione, a sminare il campo della manovra da 30 miliardi che il Consiglio dei ministri ha varato e le due Camere si apprestano a passare al microscopio. Primi a presentarsi al confronto con il premier, Mario Draghi, e i ministri dell’Economia, Daniele Franco, e dei rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, sono i Cinquestelle.

Non sono della partita i leader in questa fase, ecco perché a varcare il portone di Piazza Colonna sono il capodelegazione, Stefano Patuanelli, assieme ai capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Mariolina Castellone. Il colloquio dura circa un’ora: “E’ stata una riunione serena e proficua”, esordisce il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

I temi toccati sono tanti, primo tra tutti quello del Superbonus 110% e dei bonus per l’edilizia in generale: “Il limite Isee per gli interventi sulle prime case è eccessivamente restrittivo e ci auguriamo che si possa superare”, spiega Patuanelli, ribadendo un concetto già consolidato nella dialettica politica pentastellata. Così come la delegazione ha ribadito al premier che “il Reddito di cittadinanza non si tocca”, ricevendo rassicurazioni dal capo del governo: “Draghi è d’accordo”. Perché esiste un limite oltre il quale il Movimento non intende andare: “Siamo stati parte attiva nel proporre modifiche al dispositivo, ma questo è il limite che siamo posti e non deve subire ulteriori modifiche nel passaggio parlamentare, né nel merito né rispetto alla valutazione”.

Vanno bene gli accorgimenti anti-furbetti, dunque, ma “a quelle forze politiche che pensano di ritoccarlo ulteriormente diciamo compattamente un forte no”. Crippa, inoltre, spiega la posizione dei Cinquestelle sul caro bollette: “Abbiamo chiesto che quei 2 miliardi che oggi ci sono nella manovra siano implementati, con misure immediate e anche strutturali, cioè spostando una parte dei costi sulla fiscalità generale”.

Ma il presidente dei deputati M5S porta anche un altro tema sul tavolo: l’automotive. “Servono incentivi per le auto a zero emissioni” anche nel prossimo anno. Mentre Castellone pone l’accento sui servizi: “Una sanità sempre più vicina al domicilio del paziente, sempre più territoriale, rafforzando ad esempio tutti i meccanismi di diagnosi dei malati oncologici, per recuperare i ritardi cronici”, ma anche “un rafforzamento del personale scolastico che è stato assunto in emergenza, dei precari della sanità” e un aiuto ai comuni in difficoltà, soprattutto nella fase “progettuale e di accesso a bandi e i progetti del Pnrr”.

C’è il nodo degli emendamenti da sciogliere

Il Movimento ne ha presentati circa 950, ma “decideremo insieme in uno spirito collaborativo”. Non un ritiro in massa, puntualizza la capogruppo al Senato, semmai l’idea è quella di “farli convergere in testi unici”. Domani toccherà a Lega (alle ore 12), Forza Italia (15.30) e Pd (17.30) essere ricevuti da Draghi. La proposta che i dem porteranno, annuncia il segretario, Enrico Letta, “sarà soprattutto sulla non autosufficienza, una questione drammatica che tocca tante famiglie italiane”. Ma la convinzione è che “alla fine, insieme, troveremo le giuste intese ed eviteremo quell’assalto alla diligenza che in questo momento non avrebbe senso”. I democrat, inoltre, lanciano l’idea di un coordinamento dei capigruppo di maggioranza per stabilire le priorità su cui provare una convergenza.

Nel centrodestra, però, il numero uno del Carroccio, Matteo Salvini, chiede agli alleati “un incontro già questa settimana” per presentarsi con una coalizione “compatta” all’appuntamento della legge di Bilancio. Mercoledì, però, Giorgia Meloni presenterà gli emendamenti FdI alla stampa. Per Italia viva, infine, le priorità sono da ricercare nel campo delle pari opportunità generazionali e di genere. E ne parleranno il 1 dicembre al premier, nell’appuntamento delle 15.30. Nella stessa giornata Draghi completerà il ciclo incontrando Coraggio Italia e le autonomie alle 12 e Leu alle 17.30. La manovra è davvero entrata nella fase cruciale.(LaPresse)

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