Legittima difesa, Unione camere penali: “La visita di Salvini a Peveri inopportuna”

Il segretario Eriberto Rosso non ha gradito la mossa del vicepremier

Foto LaPresse - Matteo Corner 19/09/2018 Milano,Italia Cronaca Il Palazzo di Giustizia tribunale di Milano

MILANO – “È stata una visita inopportuna fatta dal ministro dell’Interno che non ha competenze specifiche sulla vita del carcere e che a mio avviso rialza in una prospettiva ancora più forte la questione della legittima difesa. Capisco la sensibilità di Anm che ha censurato questo comportamento. Quella di Anm è stata una presa di posizione comprensibile”. Queste la parole di Eriberto Rosso, segretario dell’Unione camere penali, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. In riferimento alla visita del vicepremier Salvini ad Angelo Peveri, l’imprenditore condannato per aver sparato al ladro.

Riguardo la nuova legge sulla legittima difesa Rosso ha aggiunto: “Non mi permetto di entrare nel merito della singola vicenda giudiziaria di questo imprenditore. Il punto è che il messaggio culturale che rischia di passare è lo spostamento del dibattito dalla difesa legittima alla giustizia privata. Questo è un approccio culturale non condivisibile. La legittima difesa, al netto delle polemiche e degli allarmi, è un punto di equilibrio del nostro sistema penale. Immaginare una situazione nella quale il magistrato non possa valutare, sposta il piano della discussione sulla giustizia privata. E non sulla necessità di reagire per legittima difesa”.

“Il messaggio populista forte per cui siamo sotto attacco, lo Stato non è in grado di proteggerci, è un elemento che sta nel dibattito culturale del Paese. Ma il sistema ha comunque dei suoi punti di equilibrio che non possono mutare a seconda dell’onda emotiva del momento”, ha continuato Rosso. “Immaginare che il giudice non abbia spazio per valutare le situazioni e gli sia imposta la ratifica di un comportamento che non ha proporzione credo che non stia nelle cose. L’intervento della giurisdizione ci sarà in ogni caso, sarebbe irragionevole pensare il contrario. La riforma potrà portare anche ad un allentamento di certi limiti. Ma credo che ci sarà un intervento della Corte Costituzionale”, ha concluso il segretario di Ucp.


(LaPresse)

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