NAPOLI – Le multinazionali fanno male all’ambiente. Ecco perchè gli attivisti di Fridays For Future provenienti da tutta Italia hanno deciso di lanciare un segnale forte con una doppia occupazione avvenuta a Napoli. Un centinaio di giovani hanno bloccato l’ingresso del Q8 di San Giovanni a Teduccio, situato alla periferia est di Napoli. Il mega deposito di carburante, finito in passato anche al centro di un’inchiesta giudiziaria sul funzionamento dell’oleodotto, è a ridosso dell’area Sin di Napoli. “Una zona profondamente inquinata dagli idrocarburi e, ancora oggi, fonte di inquinamento dell’aria per i cittadini del napoletano che sono esposti continuamente a quei fumi” hanno dichiarato gli attivisti che, oltre a bloccare l’ingresso del sito, hanno realizzato anche delle scritte in prossimità dell’ingresso dello stabilimento: “Climate Justice Now” e “Q8 Killer”.
“Stop alla dipendenza dai combustibili fossili – ha detto Enrico Forte portavoce di Fridays For Future Napoli – e a qualsiasi tipo di emissioni inquinanti. Momenti di blocco come quelli di ieri mattina sono fondamentali per far comprendere a tutti che non abbiamo più tempo e che bisogna immediatamente invertire la rotta”.
Venerdì sera, intanto era già stata occupata la sede del McDonald’s in Piazza Municipio. “Riteniamo che questa multinazionale sia una delle responsabili principali della devastazione ambientale e del surriscaldamento globale del nostro pianeta. Gli incendi dolosi della foresta amazzonica sono direttamente causati da aziende che forniscono carne a queste grandi multinazionali, la cui produzione ha un impatto ambientale insostenibile. Si pensi che per produrre la carne utilizzata per un cheeseburger sono necessari più di 1500 litri di acqua” hanno dichiarato gli attivisti. Durante la manifestazione non è stato toccato soltanto l’aspetto ambientale ma anche quello sociale sul quale sono stati accesi i riflettori. “Oltre a sfruttare l’ambiente, McDonald’s sfrutta i suoi dipendenti. E’ una delle multinazionali che ha i peggiori contratti di lavoro e per la quale gli studenti che la settimana scorsa avevano autorizzato ad andare al corteo di Greta continuano a lavorare gratis per il progetto alternanza scuola-lavoro” hanno dichiarato gli attivisti che promettono non saranno gli unici colossi al centro della loro attività. “Non sarà l’unica azienda che sanzioneremo, il cambiamento climatico ha dei responsabili ben precisi e saremo in grado di individuarli e denunciarli tutti”.
I manifestanti sono giunti a Napoli da tutta Italia per partecipare all’assemblea nazionale di Friday for Future che è iniziata ieri a Napoli con un concerto a San Giovanni a Teduccio a sostegno del Comitato territoriale dell’ex Taverna del ferro. Due giorni di iniziative ad una settimana dalla mobilitazioni globali del 27 settembre che hanno visto scendere in piazza, soltanto in Italia, oltre un milione di persone per dire basta ai cambiamenti climatici e al modello di sviluppo capitalista.