Libia, Mogherini vede Serraj e Salamé. L’Ue chiede una tregua umanitaria

Foto John Thys / AFP

BRUXELLES(BELGIO) – “L’Ue parla con una sola voce sulla situazione in Libia”. Così l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, al termine di un consiglio Affari esteri dominato dalla crisi libica nella giornata in cui ha incontrato il premier libico Fayez al-Serraj, alla guida del governo di accordo nazionale riconosciuto dalla comunità internazionale, per discutere della tensione nel Paese.

Mogherini ha incontrato al-Serraj prima dell’avvio formale dei lavori dei ministri degli Esteri, in una giornata che ha visto per la prima volta l’Italia e la Francia tentare di appianare le loro rivalità sulla Libia. Il ministro degli Esteri italiano Enzo Moavero Milanesi ha incontrato in bilaterale il suo omologo francese Jean-Yves Le Drian, per ribadire l’interesse alla stabilizzazione della Libia, definita “questione di rilievo per la sicurezza regionale e quella dell’Europa, come pure per la gestione dei flussi migratori”.

Non sono solo l’Italia e la Francia a temere un impatto sui flussi migratori di un’ulteriore destabilizzazione della Libia. Nella dichiarazione finale sottoscritta da tutti i ministri degli Esteri, l’Unione europea rivolge un appello alle parti per un immediato cessate il fuoco, per definire una tregua umanitaria: “Tutte le parti devono proteggere i civili, migranti e rifugiati compresi, consentendo la fornitura di aiuti e servizi umanitari a tutte le persone colpite”, recita la nota, in cui si esprime preoccupazione per l’aumento degli sfollati a causa dei conflitti interni.

L’instabilità in Libia aggrava il rischio “di una maggiore minaccia terroristica”, sottolineano anche i ministri, che temono un’escalation dovuta all’attacco militare dell’Esercito di liberazione nazionale del generale Khalifa Haftar su Tripoli. La diplomazia europea ha espresso quindi pieno sostegno al lavoro di mediazione svolto dal rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu, Ghassan Salamé, presente a Bruxelles per discutere dell’evoluzione della situazione. E a dimostrazione di quanto la stabilità della Libia preoccupi la comunità politica internazionale, Salamé ha incontrato a Bruxelles anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. L’Alleanza – ha detto Stoltenberg – è pronta ad aiutare la Libia a formare forze di sicurezza efficaci e un moderno ministero della Difesa, sotto il controllo di un governo a guida civile.
(LaPresse)

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