Libia, raid aereo sull’aereoporto di Misurata: sospesi i voli

I voli all'aeroporto internazionale di Misurata, in Libia, sono stati sospesi dopo che lo scalo è stato colpito stamattina da un attacco aereo.

(Photo by Mahmud TURKIA / AFP)

MILANO – I voli all’aeroporto internazionale di Misurata, in Libia, sono stati sospesi dopo che lo scalo è stato colpito stamattina da un attacco aereo. Lo riporta su Twitter il giornale Libya Observer, che attribuisce la responsabilità alle forze di Khalifa Haftar, sostenute da Francia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Sempre secondo il Libya Observer, un lavoratore è rimasto ferito e hanno subìto danni due aerei di Libyan Wings e Libyan Airlines. Situato 200 chilometri a est della capitale Tripoli, l’aeroporto di Misurata si trova nella zona controllata dal governo di unità nazionale Gna riconosciuto dalla comunità internazionale. Da oltre un mese è l’unico aeroporto funzionante nell’ovest della Libia a seguito della chiusura a inizio settembre dello scalo di Mitiga a Tripoli, obiettivo di diversi attacchi. Da allora tutti i voli sono stati trasferiti a Misurata. Le forze leali al governo di Tripoli hanno accusato quelle di Haftar, uomo forte dell’est della Libia: “I droni emiratini che sostengono il criminale di guerra Haftar hanno preso di mira l’aeroporto internazionale di Misurata”, hanno riferito le forze pro Gna sulla loro pagina Facebook. Le forze di Haftar non hanno reagito alle accuse e il raid non è stato rivendicato.

Gli scontri

Da quando il 4 aprile scorso Haftar ha lanciato un’offensiva per provare a riprendere Tripoli, sede del Gna riconosciuto dall’Onu, le linee del fronte si sono spostate di poco. Visto lo status quo, i campi rivali hanno fatto ricorso ad armi più sofisticate, nella speranza di riuscire ad avere la meglio in questa battaglia che ha già provocato oltre mille morti e secondo l’Onu ha costretto 120mila persone a lasciare le loro case. I droni sono entrati in gioco a giugno, nonostante un embargo sulle armi imposto dall’Onu alla Libia dalla rivolta del 2011 che ribaltò il regime di Muammar Gheddafi. La Libia è “probabilmente il più grande teatro di guerra di droni al mondo”, ha dichiarato la settimana scorsa l’inviato dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamé.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome