L’intervista. Castiello: “Con l’autonomia stop agli sperperi di De Luca”

Lo Stato darà alle Regioni i fondi per gestire le nuove competenze

Il sottosegretario Pina Castiello

CASERTA – Alla levata di scudi del presidente della Regione Vincenzo De Luca contro l’autonomia differenziata si oppone il sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello, che respinge le accuse di penalizzazione del Sud e di incostituzionalità lanciate dal centrosinistra.

L’autonomia differenziata viene criticata perché le Regioni che già sono più ricche avranno di più, mentre le più povere rischiano di impoverirsi ulteriormente. Come ribatte a questa critica?

Volgare propaganda di chi o non ha letto la riforma oppure finge di non conoscerla. La nostra riforma, che rappresenta il miglioramento di quella proposta nel 2001 dal centrosinistra, che dunque imboccò per primo la direzione autonomista, si basa su un elemento caratterizzante, rappresentato dalla presenza dei Lep. Il punto sul quale si equivoca strumentalmente, e che invece fa la differenza, è la devoluzione di alcune competenze dallo Stato alle regioni, con lo Stato che però assicurerà i fondi necessari per gestire quelle competenze. Dopodiché dipenderà tutto dal modo in cui quei fondi saranno impegnati. E questo terrorizza il centrosinistra, specie quello campano, che teme di non poter più alimentare il reticolo di clientela, spesso a tinte nepotistiche, con lo sperpero di denaro pubblico a detrimento dei servizi per i cittadini.

Questa legge non rischia di affossare la sanità campana, già in crisi di suo?

Possiamo solo migliorare. Fare peggio di quanto sta facendo De Luca è un’impresa non ardua ma impossibile. Guardi come sono messi i nostri ospedali, guardi i numeri del turismo sanitario, guardi gli interventi sanzionatori della corte dei conti sull’operato della regione. De Luca ci sta differenziando, in peggio, da molti anni. Fosse per lui, continuerebbe su questo versante, ma non gli sarà consentito. L’autonomia sarà la pietra tombale sulla deriva dello sperpero generatore di disservizi di cui lui è indiscusso protagonista.

Cosa pensa della chiamata alle armi del presidente De Luca, che parla di “disegno secessionista”?

Gli suggerirei di leggersi gli interventi sul tema di un noto e pericoloso “secessionista” come Sabino Cassese, peraltro campano doc, così magari finalmente ci capisce qualcosa. De Luca mette la maschera di Masaniello e la adatta ad una sua personalissima retorica neorisorgimentale, e già questo è un inedito assoluto. Ma le confesso che sono preoccupata non tanto per la chiamata alle armi di oggi, quanto per la reazione incontrollata che il governatore potrebbe avere il prossimo 9 giugno, quando la coalizione di centrodestra surclasserà il centrosinistra campano con il voto delle Europee.

Lo stop alla redistribuzione del reddito rischia di essere giudicato incostituzionale. Come se ne esce?

Lo vedremo. La nostra democrazia ci mette a disposizione gli strumenti per fare ogni opportuna verifica.

La frammentazione delle competenze potrebbe peggiorare l’efficienza anziché migliorarla, vi siete posti questo problema?

Non si corre nessun rischio perché la riforma tende ad accrescere il senso di responsabilità delle classi dirigenti. Ripeto, è questo il punto dirimente. L’autonomia differenziata non è a misura di incompetenti e malintenzionati. Piuttosto favorirà l’emersione di una classe dirigente virtuosa, che sappia scongiurare l’allegra finanza e la malsana idea per la quale i soldi dei cittadini si possono utilizzare senza alcun freno per favorire gli amici e gli amici degli amici.

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