L’intervista. Iv allarga il campo a destra, Faraone: “Creiamo il polo riformista”

Il senatore Davide Faraone: "Dobbiamo eleggere consiglieri, basta vecchie divisioni"

Foto LaPresse - Guglielmo Mangiapane in foto Davide Faraone

NAPOLI – Mentre tutti i leader politici si affannano a dichiarare che “il risultato delle Amministrative non avrà alcun riflesso sul governo” c’è chi è certo che le prossime elezioni, quelle del 3 e 4 ottobre, saranno un vero e proprio banco di prova. Come Italia Viva che si propone di essere protagonista della scena politica nazionale. Per raggiungere l’obiettivo i renziani sono pronti ad allargare il campo a tutti coloro che vorranno contribuire a creare un’area liberale e riformista, compreso berlusconiani ed ex berlusconiani in cerca di una nuova casa. A parlarne con Cronache è il senatore Davide Faraone.

Onorevole, gira e rigira Iv si ritrova in coalizione con le stesse forze politiche con cui non siete riusciti a governare il Paese. Cosa le fa pensare che in caso di vittoria del centrosinistra a Napoli sarà diverso? Crede che una coalizione tanto ampia possa garantire tenuta amministrativa?

Credo che la candidatura di Gaetano Manfredi sia autorevole, credo che vincerà e sono certo del fatto che la sua persona garantirà la sintesi. Con l’elezione diretta dei sindaci tutto passa dalla qualità dei candidati in campo e il nostro è garanzia. Da Napoli dipendono le sorti di tutto il Mezzogiorno. Con de Magistris abbiamo assistito ad anni di isolamento, la città è diventata asettica ed è rimasta indietro. Conosco Gaetano Manfredi e anche il fratello Massimiliano (consigliere regionale in carica, ndr). E’ stato un ottimo ministro, abbiamo lavorato insieme per distribuire fondi alle università in base al merito attuale e non sulla base del passato. Le università al Nord prendevano più soldi a prescindere. Aver rimesso in discussione questo criterio ha significato molto per il Sud ed è stato merito suo.

Con Italia Viva sono in lista quelli che chiamate riformisti e liberali, che nei fatti sono ex berlusconiani. Considerato che all’interno del centrosinistra risultate isolati, si può considerare una prova tecnica di avvicinamento in vista delle Politiche e un primo passo verso quel Partito della Nazione in cui Matteo Renzi non ha mai smesso di credere?

Voglio dire una cosa agli elettori. Al di là della lista in sé, è importante eleggere candidati di Iv. Abbiamo bisogno di avere rappresentanti istituzionali in consiglio comunale per portare avanti un progetto riformista, così come stiamo già facendo in Regione. Dobbiamo costruire una forza politica liberale, riformista e moderata. Abbiamo questo compito da ora alle Politiche e con tutti quelli che saranno i nostri compagni di viaggio dobbiamo guardare più a quello che può unirci nel futuro che a quello che ci ha divisi in passato. Per questo sono convinto che con tanti ci ritroveremo insieme come forza politica che determinerà il futuro della politica nazionale anche nella prossima legislatura.

In questa legislatura vi siete assunti la responsabilità di far cadere il governo Conte due e far nascere il governo di tutti, che però non ha ancora prodotto la rivoluzione sperata. Cosa c’è da aspettarsi nei prossimi mesi?

Oggi ci viene riconosciuta la bontà di quell’operazione politica. Si è trattato di una scelta che sta portando alla crescita del Mezzogiorno. C’è in discussione la riforma fiscale e noi porteremo avanti le nostre proposte rifiutando, per esempio, l’idea che gli imprenditori debbano per forza essere in contrapposizione con i lavoratori. Vogliamo tagliare le tasse alle imprese e aumentare il salario dei lavoratori per favorire un modello di sviluppo che nulla ha anche vedere con l’assistenzialismo.

Quando parla di assistenzialismo si riferisce al reddito di cittadinanza? Crede davvero sia una scelta giusta abolirlo?

Mettere in discussione il reddito di cittadinanza come se mettessimo in discussione gli strumenti di assistenza è un errore. Noi critichiamo uno strumento che non funziona, perché non va a chi ne ha realmente bisogno. Tant’è che, è notizia recente, 124mila persone lo percepivano indebitamente. Quel reddito doveva servire per creare opportunità di lavoro e invece la percentuale di chi ha trovato un’occupazione grazie al reddito di cittadinanza è dello zero virgola qualcosa. Credo che dirlo non sia un errore perché è giusto dare assistenza a chi ne ha davvero necessità. Quindi possiamo modificare quello strumento per farlo funzionare.

Un commento sul caso Consip, il padre di Renzi è stato appena rinviato a giudizio…

I genitori di Renzi sono due persone anziane che fino a quando Matteo non faceva politica vivevano tranquilli il proprio lavora e la famiglia. Da quando il figlio ha iniziato a fare politica hanno smesso di vivere sereni. Questo è evidente a tutti gli italiani. Sono convinto che trattandosi di persone oneste riusciranno a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati.

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