A Napoli, tra i ‘bancarellari’ della Maddalena ad aver denunciato il racket c’è un extracomunitario. E’ anche grazie al suo coraggio se qualche mese fa scattarono le manette ai polsi di sette presunti ‘emissari’ del clan che si erano presentati per riscuotere il pizzo: l’extracomunitario (che comunque vive e lavora a Napoli ormai da 18 anni) disse di no. Si rifiutò di pagare e venne poi per questo pestato a sangue. Una ‘lezione’ che non gli è però servita, visto che dopo, invece di piegarsi alle richieste estorsive (volevano 140 euro a settimana), è andato a denunciarli.
A quell’uomo, e a chi insieme a lui ha denunciato, andrebbe assicurata una protezione speciale, perché il suo comportamento, anche a livello simbolico, mette a rischio uno dei principali business dei clan che controllano la zona (Ferraiuolo e Mazzarella secondo la ricostruzione della Dda). E quando alle scimmie togli le banane non sai cosa può succedere. Di certo con le scimmie non si discute, quindi c’è bisogno di una presenza ‘fisica’ dello Stato.
C’è bisogno che nel concreto, nella quotidianità, lo Stato dimostri che chi usa violenza viene preso per le orecchie e sbattuto in galera. Bisogna dimostrare alla gente che c’è una via d’uscita reale e concreta contro i soprusi della camorra. Perché non bisogna nemmeno arrivare alla situazione in cui si è trovato quel ‘bancarellaro’: per anni, ha ammesso, aveva pagato il pizzo. Ha detto agli inquirenti che alla fine si è deciso a denunciare perché i nuovi clan avevano alzato il prezzo: invece di 100 euro a settimana ne volevano 140. In pratica quel signore per anni ha dovuto lavorare per sé, per la sua famiglia e anche per le scimmie: lui lavorava e loro passavano comodamente a prendersi i soldi. Che poi, riflettendoci, quale soddisfazione deve essere per questi ‘esseri’ mettersi in tasca il frutto del lavoro altrui? Quale dignità? Ci credo che poi fanno una vita da topi, nascosti alla vergogna della luce, rintanati per la paura di essere catturati (dalla giustizia o dai rivali). Chi ha il coraggio di denunciare deve essere difeso: i mezzi a disposizione dello Stato, anche se pochi, ci sono. Esercito compreso. Del resto è una guerra e il nemico va combattuto fin dentro i buchi in cui si rintana.