Da sovrano a suddito

Le leggi le faranno un più ristretto numero di persone alla faccia del maggior potere da attribuire al cosiddetto “popolo sovrano”

Vincenzo D'Anna, ex parlamentare

Evviva! Sono stati “tagliati” i parlamentari! Nelle prossime legislature, se il provvedimento non sarà bocciato da un referendum popolare, i cittadini avranno meno rappresentanti in Parlamento. O meglio: ne avranno uno ogni 100mila abitanti. E magari potranno vederli solo in…televisione!! Si, proprio così perché di questo, in fondo, si tratta: di una riduzione della rappresentanza popolare in seno alle due Camere. Ciò significa che le leggi le faranno un più ristretto numero di persone alla faccia del maggior potere da attribuire al cosiddetto “popolo sovrano”. Ma non è finita qui. Se il sistema elettorale sarà ulteriormente corretto verso un modello di proporzionale puro, daremo ai partiti politici l’opportunità di avere le mani libere dopo il voto come a loro più pare e piace, esautorando del tutto l’elettore dal potersi scegliere, come nel sistema maggioritario, l’alleanza di governo, il primo ministro ed il programma che più gli aggradano. Insomma: il mercato delle vacche grasse e le capriole post elettorali saranno più agevoli, in barba al maggior tasso di democrazia!! E tuttavia la riduzione dei parlamentari non migliorerà affatto la velocità e l’efficienza con le quali si potrà legiferare.

All’opposto, il cosiddetto bicameralismo perfetto vedrà le due Camere (Deputati e Senato) dotate di identici poteri, continuare a scambiarsi le leggi ad ogni minimo cambiamento, anche di una sola virgola, nei testi legislativi al loro esame. Ieri abbiamo assistito al solito show dei grillini in piazza Montecitorio con Gigino Di Maio che ha spiegato agli attoniti giornalisti la teoria seconda la quale il taglio degli eletti velocizzerà i lavori in Parlamento perché ci saranno minori proposte di emendamenti alle leggi e minori interventi. Assolutamente ridicolo se non si trattasse di un fatto tragico!! Ogni parlamentare, infatti, può presentare un indefinito numero di emendamenti e di ordini del giorno su ogni articolo di legge al vaglio dell’Aula. In soldoni: siamo innanzi a gente politicamente e culturalmente tarata verso i più bassi livelli. Gente che propina agli Italiani menzogne ed asinerie. Così come il reddito di Cittadinanza non ha eliminato la povertà, ma solo incrementato l’assistenzialismo parassitario, così la riduzione del numero dei parlamentari non avrà niente a che fare con la maggiore efficienza delle due Camere. E non si illudano gli odiatori sociali: il risparmio che ne deriverà dal taglio sarà sì di un centinaio di milioni ma tarato su ottocento miliardi di spesa!! Agli appassionati di statistica il calcolo delle percentuali.

Le note più dolenti, in ogni caso, vengono non tanto dalle solite baggianate pubblicitarie dei Cinque Stelle, quanto dal cospicuo consenso che la legge per il taglio dei parlamentari ha ottenuto. Quasi il 95 percento dei voti favorevoli (hanno votato sì anche FdI e Lega) a riprova che innanzi alla demagogia ed al populismo, pochi sono quelli che veramente hanno la spina dorsale di rivendicare la verità. Prevale, come per le mancate riforme di Scuola, Giustizia e Fisco, la convenienza del momento, il piegare la ragione ed il buon senso alla dittatura delle shampiste e dei qualunquisti che imperversano sui social. Una generale ipocrisia, una pavidità che diventa idiosincrasia per il vero e che ben testimonia di che pasta sia fatta l’attuale classe dirigente italiana. Insomma ancora una volta la Costituzione e la buona politica è stata data in pasto alla gente sotto le mentite spoglie del cambiamento, per accontentare il popolo perché addirittura gioisca della diminuzione delle proprie prerogative democratiche, senza rendersi conto che lentamente sta trasformandosi da sovrano in suddito.

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