Madrid, vertice delle Leghe europee contro una Superlega per ricchi

Per ora sono solo voci, ma che hanno scatenato la protesta dei club più piccoli

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

MILANO – Con una radicale riforma della Champions League sullo sfondo, un torneo che potrebbe essere sempre più riservato a una ‘elite’ selezionata di club europei, i rappresentanti delle Leghe Europee (per la Lega Serie A presente l’ad Luigi De Siervo, ndr) e di almeno 150 società si riuniranno martedì a Madrid. In vista dell’incontro cruciale con la UEFA in programma 24 ore dopo sempre nella capitale spagnola.

Il progetto delle Leghe europee

L’European Leagues, l’associazione dei campionati professionistici del continente, ha invitato circa 900 club nella capitale spagnola per discutere del futuro delle competizioni europee per il periodo post 2024. E delle minacce portate dalle possibili riforme volute in particolare dall’ECA (l’associazione che riunisce i principali club calcistici europei). Mercoledì, il comitato esecutivo della UEFA, presieduto dal presidente Aleksander Ceferin, si incontrerà con le Leghe Europee. Per discutere sui controversi piani di riforma delle competizioni che potrebbero avere effetto dal 2024.

Il vertice previsto a Madrid

L’assemblea di martedì dovrebbe offrire l’opportunità ai rappresentanti delle leghe minori e dei club più piccoli di trovare un terreno comune nella loro lotta per fermare possibili cambiamenti radicali nelle competizioni UEFA. Uno dei temi di discussione a Madrid è intitolato proprio ‘Una lega chiusa di fatto per club d’élite’. Un risultato temuto se l’ECA e il suo presidente Andrea Agnelli riuscissero a modificare l’attuale format della Champions League.

La proposta del patron del Napoli

Il progetto è quello di una competizione di nuova concezione con quattro gruppi da otto squadre. Con i primi sei di ogni girone qualificati direttamente alla seguente edizione, indipendentemente da dove finiranno nel loro campionato nazionale. “La Champions e l’Europa League vanno abolite, avvicendandole con un unico torneo, articolato in 80 squadre. Cui accedano le prime sette della classifica dei campionati italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo e le prime quattro dei campionati portoghese, olandese, belga, svedese e tutti gli altri”, è ad esempio la proposta del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.

Per ora sono solo voci, ma che hanno scatenato la protesta dei club più piccoli, così come delle Leghe nazionali che temono che le loro competizioni interne finirebbero per essere svalutate. In particolare se le partite della nuova Champions dovessero essere programmate nel fine settimana.

La linea del presidente del Torino

Fra i partecipanti al vertice, il presidente del Torino Urbano Cairo che si è detto contrario al progetto. “Preoccupa questa Superlega per ricchi eletti dal Signore, è un po’ contro il principio dello sport secondo cui chi è bravo e fa bene le cose poi emerge. Con questo fantomatico progetto poi diventa difficile scardinare il meccanismo a inviti, nemmeno fosse una cena di gala. Molte squadre di alto livello rischiano di non essere selezionate”. Anche l’allenatore del Real Madrid Zinedine Zidane, il cui club è stato incoronato 13 volte campione d’Europa, ha criticato il progetto. “Per i club più piccoli sarebbe sicuramente molto più difficile giocare in Champions League”.

I club favorevoli alla riforma

Fra i grandi club, il Barcellona ha offerto ampio sostegno a una riforma, ma è contrario all’idea di allestire partite nel fine settimana. In Germania, il presidente del Bayern Monaco Karl-Heinz Rummenigge e l’omologo del Borussia Dortmund Hans-Joachim Watzke hanno confessato di non essere contenti dei cambiamenti. Ma sono pronti a “scendere a compromessi” data l’apparente inevitabilità.

La stoccata di Agnelli

Il presidente della Juventus Agnelli il mese scorso ha parlato di “errate speculazioni e voci” sui media e in una lettera indirizzata ai 232 club membri dell’ECA ha detto che “nessuna proposta concreta” per la riforma è stata concordata con la UEFA.

L’ECA ha convocato un’assemblea generale speciale a giugno a Malta per discutere di queste controverse proposte. Con il presidente Agnelli che ha esortato i membri a non partecipare alla due giorni di Madrid dove oltre alla Juventus, non ci saranno Inter, Milan e Roma. L’invito di Agnelli ha suscitato una dura reazione del presidente dell’ Europeans Leagues Lars-Christer Olsson. Che ha affermato di essere “cresciuto abbastanza per esprimere i propri giudizi senza ricevere” ordini “dal presidente dell’ECA”.

(LaPresse/AFP)

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