Mafia: 12 arresti a Caltanissetta, imprenditori controllavano le aziende confiscate

Operazione della Guardia di Finanza

LaPresse31-03-2012 Firenze, Italia cronaca Blitz della Guardia di finanza e dell'Agenzia delle Entrate su Ponte Vecchio a Firenze, per controlli fiscali alle botteghe orafe. L'operazione è scattata stamani e ha riguardato la verifica di scontrini e ricevute fiscali. Nella Foto: La Guardia di Finanza su Ponte Vecchio

CALTANISSETTA – Sono 12 le persone arrestate, di cui 9 in carcere e 3 ai domiciliari, nell’ambito dell’operazione ‘Terzo tempo’, condotta dalla guardia di finanza di Caltanissetta, tutte accusate, a vario titolo, di di furto ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Dalle indagini è emerso che due fratelli, attraverso dipendenti “fidelizzati”, avrebbero inciso nelle dinamiche aziendali a più livelli, in alcuni casi anche attraverso l’erogazione di direttive in contrasto con quelle dell’amministratore giudiziario, arrivando alla presunta sottrazione di beni strumentali all’attività agricola per fini personali.

Oltre ai ricorrenti furti, sarebbero state accertate diversificate forme di intimidazione nei confronti dei lavoratori assunti dall’amministrazione giudiziaria, configurandosi, in danno di questi ultimi, una singolare forma di estorsione aggravata dal metodo mafioso, perché sarebbero stati indotti ad interrompere precocemente il rapporto di lavoro.

Le minacce non sarebbero state direttamente avanzate dai due fratelli, per non sovraesporsi, attesa la loro sottoposizione a procedimento di prevenzione e procedimento penale; si sarebbero avvalsi, invece, dell’operato di soggetti fiancheggiatori, per indurre i dipendenti assunti dall’amministratore giudiziario ad abbandonare il posto di lavoro.

Il provvedimento cautelare, emesso dal gip presso il Tribunale di Caltanissetta, nel corso delle indagini preliminari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nissena, giunge al culmine di complesse investigazioni, che hanno consentito di accertare gravi indizi in relazione alle presunte “interferenze” nella gestione di beni aziendali.

Le indagini, condotte dal Gico di Caltanissetta, insieme con i finanziari della polizia giudiziaria, si collocano nel più ampio contesto investigativo delle cosiddette “agromafie”. Tali gravi indizi riguardano le persistenti “ingerenze” che sarebbero state perpetrate da due fratelli – imprenditori agricoli operanti nell’agro della provincia di Enna, sulle aziende agli stessi confiscate a seguito di procedimento di prevenzione.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome