Maltempo, Costa: “I fondi per risanamento idrogeologico ci sono e vanno spesi”

Foto Valerio Portelli/ LaPresse in foto Sergio Costa

MILANO – “Il maltempo che sta investendo l’Italia in queste settimane sta aggredendo un territorio molto fragile. Occorrono progetti esecutivi per aprire i cantieri e mettere in sicurezza il Paese. I fondi ci sono e vanno spesi”. È l’appello lanciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa alle Regioni.

“Il Piano Stralcio ha già stanziato 315 milioni di euro nel 2019 per finanziare progetti esecutivi di tutela del territorio dal dissesto idrogeologico – spiega il ministro – e prevede 263 interventi in tutte le regioni”. Si tratta di opere di estrema urgenza e indifferibilità, che hanno già ottenuto l’avallo dei commissari straordinari per il dissesto idrogeologico.

“Complessivamente il governo ha stanziato 11 miliardi di euro per il triennio 2019-2021, nell’ambito del Piano nazionale Proteggi Italia, per la messa in sicurezza dal rischio di dissesto idrogeologico, con i primi 3 miliardi di euro disponibili nell’ambito del Piano stralcio 2019 per opere immediatamente cantierabili”.

I problemi di dissesto riguardano il 79% del territorio nazionale, ecco perché presso il ministero dell’Ambiente è stata istituita una task force, per collaborare costantemente con le Regioni e affinché i progetti presentati diventino cantierabili.

“Vogliamo cantieri diffusi, per interventi di ripristino ambientale – aggiunge il ministro Costa -, in questo modo si crea occupazione e si lavora alla tutela del territorio. Non possiamo continuamente inseguire l’emergenza, dobbiamo prevenire e prenderci cura del nostro Paese. Ecco perché il ministero dell’Ambiente sarà sempre pronto a sostenere i progetti che le Regioni intendono presentare”.

Quindi, il ministro rilancia l’approvazione in via prioritaria della norma Cantiere Ambiente, al fine di velocizzare la spesa e consentire la messa in sicurezza preventiva del territorio. “Il disegno di legge Cantiere Ambiente, incardinato al Senato, deve avere un iter celere. La messa in sicurezza preventiva costituisce il migliore strumento per la salvaguardia delle vite umane e del territorio. Allarmi e tragedie possono essere evitate, ottenendo in cambio anche un grande risparmio in termini di spesa pubblica”.

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