Maltempo: Italia sott’acqua, seggi allagati e ‘allarme’ campagne

Strade chiuse e alberi caduti in Campania. Automobilisti messi in salvo dai vigili del fuoco in Toscana.

Foto LaPresse - Matteo Corner

MILANO – Strade chiuse e alberi caduti in Campania. Automobilisti messi in salvo dai vigili del fuoco in Toscana. Anche il Papa fa i conti con il maltempo e per raggiungere Matera in visita pastorale è costretto a modifiche sul programma di viaggio. Dopo le allerte della Protezione civile, l’Italia si sveglia sott’acqua.

La fotografia della domenica elettorale funestata dalla pioggia – che potrebbe anche influire sul dato di affluenza alle urne in alcune zone – arriva però dall’Aretino: un seggio di Santa Maria alla Rassinata si allaga e il Comune è costretto a correre ai ripari spostando la sezione 85 presso una palestra in località Palazzo del Pero e mettere in moto un servizio di navetta per gli elettori. Disagi del quotidiano a parte, la situazione migliora nel corso della giornata ma avrà strascichi.

Il sindaco di Caserta, Carlo Marino, chiude le scuole di ogni ordine e grado lunedì per verifiche strutturali, escluse quelle dove si è votato. In Toscana allerta gialla prorogata fino alla Mezzanotte di domenica. Nel senese si registrano diversi interventi di soccorso per persone intrappolate in auto fra fango e acqua mentre i fiumi dell’area centro-meridionale della Regione cominciano a defluire dopo essersi ‘gonfiati’ con i temporali della scorsa notte.

A Napoli giungono alcune delle immagini più crude: in via Marina un albero è crollato su due auto. Il livello dell’acqua nel capoluogo partenopeo è salito con la grande pioggia nelle strade fino a raggiungere le ruote di macchine e furgoni in vari punti. Al lavoro tecnici e agenti della polizia locale per fornire indicazioni ai cittadini e cercando di ripulire da rami e fango le canaline di scolo a bordo strada per far defluire. Nel golfo il vento ha gonfiato il mare in entrata e muove onde e cavalloni contro la costa.

La Coldiretti lancia l’allarme per i danni, potenziali o già subiti, subiti nelle campagne. I forti temporali – sottolinea l’associazione dei coltivatori diretti – si abbattono su terreni secchi (anche causa siccità estiva) che se non riescono ad assorbire l’acqua subiscono allagamenti ma anche frane e smottamenti. È la grandine, invece, la più temuta in questa fase stagionale. Crea danni irreversibili alle coltivazioni di frutta e verdura nei campi, alla vendemmia in pieno svolgimento e agli ulivi dove sta per iniziare la raccolta. Una situazione che rischia di far salire il conto miliardario di una stagione in cui – conclude Coldiretti – per effetto del clima anomalo già si stimano 6 miliardi di euro ‘bruciati’, pari al 10% della produzione nazionale.

di Francesco Floris

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