Mattarella: “Il 25 aprile 1945 ci fu il ritorno alla libertà e alla democrazia dopo la dittatura”

"Festeggiare il 25 aprile - giorno anche di San Marco - significa celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia"

Foto Paolo Giandotti / Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse in foto Sergio Mattarella

ROMA – Mattarella: “Il 25 aprile 1945 ci fu il ritorno alla libertà e alla democrazia dopo la dittatura”. “Festeggiare il 25 aprile – giorno anche di San Marco – significa celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia. Dopo vent’anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni. Significa ricordare la fine di una guerra ingiusta, tragicamente combattuta a fianco di Hitler. Una guerra scatenata per affermare tirannide, volontà di dominio, superiorità della razza, sterminio sistematico”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del suo intervento al Teatro Da Ponte a Vittorio Veneto.

“Se oggi, in tanti, ci troviamo qui e in tutte le piazza italiane è perché non possiamo, e non vogliamo, dimenticare il sacrificio di migliaia di italiani. Caduti per assicurare la libertà di tutti gli altri. La libertà nostra e delle future generazioni – prosegue il capo dello Stato – A chiamarci a questa celebrazione sono i martiri delle Fosse Ardeatine, di Marzabotto, di Sant’Anna di Stazzema e di tanti altri luoghi d’Italia. Ma anche di Cefalonia, dei partigiani e dei militari caduti in montagna o nelle città. Oltre che dei deportati nei campi di sterminio, dei soldati di Paesi lontani che hanno fornito un grande prezioso contributo e sono morti in Italia per la libertà”.

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