Messina, arrestato un collaboratore di giustizia: trovato armato di pistola

Il collaboratore di giustizia ha avuto una violenta colluttazione con altre persone all'interno di un bar

LaPresse - Matteo Corner

MESSINA – La polizia di Messina ha arrestato Gaetano Barbera, attualmente collaboratore di giustizia, e sua sorella Maria. I due sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo. Gaetano è stato portato in carcere mentre Maria ai domiciliari. Le indagini hanno dimostrato che Barbera aveva ripreso a delinquere: nella località protetta dove viveva, intervenendo a difesa di un proprio amico al quale criminali avevano sottratto un orologio a garanzia di un credito, ha ingaggiato con loro una violenta colluttazione all’interno di un bar. In seguito Barbera si è armato di pistola, consegnatagli dalla sorella Maria.

Il collaboratore di giustizia ha avuto una violenta colluttazione con altre persone all’interno di un bar

Barbera è ritenuto responsabile degli omicidi di Stefano Marchese, Francesco La Boccetta, Sergio Micalizzi e Roberto Idotta. Ha intrapreso il percorso collaborativo nel 2013. Tuttavia un suo ritorno a delinquere ha fatto sì che la DDA di Messina avviasse immediate indagini nei suoi confronti delegandole alla squadra mobile. La Procura Distrettuale Antimafia di Messina sta provvedendo a chiedere la revoca del programma di protezione e dei benefici penitenziari di Barbera. Nelle prossime settimane arriverà la decisione da parte della Procura su quale provvedimento adottare dopo l’episodio avvenuto.

(LaPresse)

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