MILANO – Una famiglia siriana composta da mamma, papà, sette figli di cui cinque minori è arrivata stamattina all’aeroporto di Fiumicino. Ciò grazie a un nuovo corridoio umanitario dal Libano, realizzato dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con la Tavola valdese. Lo rende noto la Fcei. Provengono dal campo profughi di Tel Abbas, a pochi chilometri dal confine con la Siria. Sono sono stati segnalati come casi particolarmente vulnerabili dall’associazione Operazione Colomba, che lavora sul campo. Dopo aver presentato regolare richiesta d’asilo, nove di queste persone saranno accolte dalla Fcei ed ospitate dalle strutture della Diaconia Valdese a Torino. Un’altra ragazza, invece, sarà presa in carico dalla Comunità di Sant’Egidio. Dopo il disbrigo delle pratiche burocratiche sono quindi partiti direttamente da Fiumicino, con un piccolo van e accompagnati da un mediatore culturale, alla volta del capoluogo piemontese.
La missioni
A fine marzo si realizzerà il prossimo corridoio umanitario, con altre famiglie provenienti dai campi profughi libanesi. In totale, dal febbraio 2016, sono più di 1.500 le persone arrivate in Italia, 2.200 in Europa, in modo legale e sicuro. Cioè con i corridoi umanitari gestiti e promossi dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), dalla Tavola Valdese, dalla Comunità di Sant’Egidio. I corridoi umanitari sono regolati da un protocollo d’intesa sottoscritto dal ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (direzione generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie), ministero dell’Interno , Fcei, Tavola Valdese e Comunità di Sant’Egidio. Il primo protocollo è stato firmato il 15 dicembre 2015. Valutata la sostenibilità del progetto ecumenico, che in meno di due anni ha accolto un migliaio di profughi, il 7 novembre 2017 ne è stato firmato un altro analogo per il biennio 2018/19 per altri 1.000 profughi.
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