Migranti, Cicchitto (ReL): “il Pd al lavoro per la grande vittoria della Lega

"Alla radice della disastrosa sconfitta subita dal centrosinistra nel 2018 ci sono stati due elementi: la vicenda di alcune banche (Mps, Banca Etruria) e l'immigrazione

Foto LaPresse - Guglielmo Mangiapane

ROMA – “Alla radice della disastrosa sconfitta subita dal centrosinistra nel 2018 ci sono stati due elementi: la vicenda di alcune banche (Mps, Banca Etruria) e l’immigrazione. Il Monte dei Paschi di Siena era una sorta di singolare banca-territorio-partito. Quando il bilancio di questa banca è finito in rosso, le conseguenze politico-elettorali per il Pds e poi per il Pd sono state disastrose. A sua volta l’immigrazione è stata altrettanto determinante per la sconfitta del Pd, per il disastro di Alfano e di Alternativa Popolare, per il successo di Salvini”. Così Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Liberta’, ex presidente della commissione affari esteri della Camera intervenendo su il quotidiano Il Tempo. “Il Pd e Alfano-Ncd-Ap hanno pagato a duro prezzo la gestione “angelicata” dell’accoglienza degli immigrai. La tendenza era stata invertita solo da Minniti quando dalla fine del 2016 è diventato ministro degli Interni.

Le parole di Cicchitto

“Però l’azione di Minniti è arrivata troppo tardi. E di essa ha usufruito largamente Salvini perché durante il periodo in cui egli è stato ministro degli Interni gli arrivi di migranti sono crollati. Così ‘il Capitano’ ha potuto con grande successo mediatico porre in essere la sceneggiata dei «porti chiusi», anche se nella realtà le cose andavano in modo diverso. In effetti il Pd o affronta il nodo immigrazione con l’impostazione con cui l’ha affrontata a suo tempo Minniti. Oppure il disastro del 2018 è ‘destinato a ripetersi’ – ha aggiunto – Il Pd non si è posto il problema dell’immigrazione. Insomma Salvini non disperi: c’è un pezzo del Pd che è impegnato a lavorare per una nuova disastrosa sconfitta e quello dell’immigrazione. Insieme ad alcune proposte di politica economica, è il suo cavallo di battaglia. ‘II Capitano’ deve avere un Po’ di pazienza, mettere il bavaglio a Bagnai e Borghi, e per almeno sei mesi togliere il passaporto a Savoini: per parte loro Orfini, Delrio e Zingaretti stanno lavorando per lui”.

(LaPresse)

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