Migranti, in Ue è scontro tra Conte e Macron

Un accordo su base volontaria come collante dell'Europa che non c'è

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Parigi da Emmanuel Macron
Foto Palazzo Chigi/Filippo Attili/LaPresse

ROMA – E’ scontro tra Roma e Parigi sui migranti. L’accordo raggiunto durante il Consiglio europeo non basta a fare da collante tra i Paesi membri dell’Ue. Il presidente francese Emmanuel Macron, come prevedibile ha tentato subito di smascarsi dicendo: “Responsabilità solo ai Paesi di primo sbarco come l’Italia”. Ma Conte non ci sta: “Lo smentisco era stanco”.

L’alibi della volontarietà

L’accordo sui migranti, che i 28 membri dell’Ue hanno faticosamente raggiunto, non risolve i problemi e il regolamento di Dublino. Ma si è deciso di distribuire sul territorio comunitario gli sbarchi di migranti, su base volontaria. Quindi “coloro che sono salvati secondo il diritto internazionale dovrebbero essere presi in carico, sulla base di uno sforzo condiviso, attraverso il trasferimento in centri controllati istituiti negli Stati membri, solo su base volontaria, dove verrà effettuata una selezione rapida e sicura tra migranti irregolari, ritorni e asilanti”. Chiuso il vertice, la Francia si è subito sfilata.

Parigi contro Roma

“Il concetto di Paese di primo arrivo non si può cancellare – tuona Macron – La Francia non è un paese di primo arrivo e non aprirà dei centri di controllo dei migranti”. Decisione legittima, ma dall’Eliseo basta lezioni di stile, coerenza, umanità e altruismo agli altri Paesi dell’Ue.

Roma contro Parigi

Le dichiarazioni dell’amico ‘Emmanuel’ non sono piaciute al premier Conte che ha tentato la stoccata. “Abbiamo finito alle 5 di mattina, Macron era stanco – ammonisce – lo smentisco. Nell’accordo raggiunto, non si fa riferimento a un Paese di primo transito o di secondo transito”.

Basso profilo per la Germania

La cancelliera tedesca Angela Merkel, per ora non si schiera né con l’Italia né con la Francia e si limita, apparentemente, alla presa d’atto. “È un buon segno – si limita a dire – che dopo una lunga discussione, su un tema molto controverso quale l’immigrazione, siamo riusciti a trovare un accordo. Abbiamo tuttavia ancora molto da fare per ridurre le diverse visioni tra noi”. La partita sui migranti è ancora da giocare, per ora è zero a zero e palla al centro.

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