Milano, Corte appello boccia l’Inps: Premio nascita va a tutte le mamme

Milano, 26 mar. (LaPresse) – La Corte d’appello di Milano ha respinto il ricorso dell’Inps contro l’ordinanza del Tribunale che riconosceva il diritto alla richiesta del premio nascita a tutte le mamme straniere regolarmente soggiornanti e non solamente a quelle lungosoggiornanti o titolari di protezione internazionale. Lo comunicano Asgi, Apn e Fondazione Piccini, che confidano nel fatto che l’Inps “assuma una decisione definitiva sul punto, chiudendo il contenzioso e garantendo il rispetto pieno e senza riserve della decisione”.

“A seguito della decisione di primo grado – che aveva ritenuto discriminatoria la restrizione operata dall’istituto rispetto alla previsione di legge – si legge in una nota diffusa dalle associazioni -, l’Inps ha emanato il messaggio n. 661 del 13 febbraio 2018 con il quale ha dato esecuzione all’ordinanza, consentendo quindi a tutte le mamme straniere la presentazione delle domande, ma precisando che l’assegno viene pagato con riserva in relazione agli sviluppi futuri del giudizio”.

“A questo punto, visto l’esito del giudizio di appello, il messaggio dell’Inps resta ulteriormente confermato – osservano Asgi, Apn e Fondazione Piccini -. Tuttavia, se l’istituto mantenesse la ‘riserva’ sui pagamenti e decidesse di proseguire nel giudizio, i beneficiari che hanno nel frattempo ottenuto il titolo resterebbero in una situazione di incertezza per altri anni, fino alla decisione della Cassazione”.

Per le associazioni, “la situazione sarebbe paradossale non solo perchè trattasi di prestazione che ha esattamente lo scopo di creare condizioni di maggiore serenità e sicurezza nel momento della nascita, ma anche perchè, in questo contesto, la singola mamma avrebbe interesse a garantirsi un titolo di credito proprio (cioè una decisione del giudice che riguardi espressamente il suo caso) distinto da quello che deriva dalla decisione sulla causa collettiva; in tal modo si perderebbe l’effetto ‘deflattivo’ che le stesse associazioni perseguivano, con il rischio di una moltiplicazione di giudizi individuali, a spese della collettività”.

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