Roma, allerta bomba Rinascente: si indaga per procurato allarme

Foto LaPresse - Carlo Lannutti
Roma, 26 mar. (LaPresse) – La procura di Roma si appresta ad aprire un fascicolo per procurato allarme a seguito dell’allerta terrorismo, scattata ieri, per un presunto ordigno segnalato nei pressi della Rinascente di via del Tritone, in pieno centro. Il palazzo è stato sgomberato poco dopo le 13, dopo una telefonata al centralino del Messaggero, distante poche centinaia di metri dal grande magazzino, che parlava di un ordigno esplosivo. Nella telefonata, la cui registrazione è stata consegnata alla polizia, un uomo diceva, in italiano: “Bomba alla Rinascente alle 15 Allahu Akbar, bomba alla Rinascente”. Evacuata per precauzione anche la sede di piazza Fiume.

Dalle sedi dei grandi magazzini sono stati allontanati sia i clienti sia i dipendenti. Tanti i romani e gli stranieri che affollavano lo store e i ristoranti agli ultimi due piani del palazzo, inagurato pochi mesi fa. La situazione è tornata alla normalità solo intorno alle 16, dopo che i sopralluoghi effettuati dalle forze dell’ordine hanno dato esito negativo.

tamani la questura di Roma ha confermato che si è trattato di un falso allarme anche quello diffuso su Atef Mathlouthi, cittadino tunisino di 41 anni, ricercato tra sabato e domenica, sempre a seguito di una segnalazione anonima.

Da lettera anonima, recapitata all’ambasciata italiana a Tunisi, era emersa la sua intenzione di compiere atti di terrorismo nel nostro Paese. Le ricerche si sono estese da Roma anche a altre città italiane.

La foto segnaletica del 41enne tunisino, con alcuni precedenti per spaccio, è stata diramata a tutti gli uffici investigativi e anche alle pattuglie sul territorio, prima di scoprire che l’uomo era rientrato a Tunisi dove non si nascondeva ma lavorava regolarmente.

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