MotoGp, l’ultima di Rossi è da rockstar: “Fiero di aver chiuso così”

Vale tutto. Il pianto, il sorriso, la festa, la doccia di spumante e gli abbracci tra gioia e mestizia cacciando via il magone che mai riuscirà a dare spazio ai rimpianti. Rossi c'è.

Valentino Rossi ((Photo by JOSE JORDAN / AFP)

ROMA– Vale tutto. Il pianto, il sorriso, la festa, la doccia di spumante e gli abbracci tra gioia e mestizia cacciando via il magone che mai riuscirà a dare spazio ai rimpianti. Rossi c’è. E dalla passione e dalle lacrime versate dai suoi fan in una Valencia tinta interamente di ‘giallo’ nel celebrare un memorabile addio tra fumogeni e fuochi d’artificio, Vale ci sarà sempre nei cuori di un pubblico in delirio. In una domenica che passerà alla storia per la vittoria con dedica di ‘Pecco’ Bagnaia piena di simbolismi con tanto di casco con la scritta ‘Che spettacolo’ di Valentino, Rossi ha salutato il ‘circus’ dopo 26 anni di servizio chiudendo a modo suo, con un decimo posto di tutto rispetto, prima di dare libero sfogo alle emozioni. Sotto il casco nel corso del giro d’onore finale non ha nascosto le lacrime per il tributo che gli è stato riservato da tutti, i piloti, i fans, gli amici, i collaboratori e tutto lo staff. Poi nell’abbracciare la sua fidanzata e togliersi via un velo di malinconia, ha ripreso a sorridere e scherzare tra canti e balli. “Oh mamma mamma, ho visto Valentino e innamorato son”, hanno cantato a squarciagola i suoi fedelissimi mentre Rossi veniva issato e portato in trionfo come una rock star. Nessuno come lui. “Fare stage diving come Jim Morrison a Los Angeles era sempre stato il mio sogno. Volevo farlo già al Mugello, ma temevo che non mi ritrovassero più”, ha confessato Rossi a fine gara soddisfatto della sua ultima recita. “Ho chiuso nei 10 migliori piloti del mondo. Sono fiero delle mia ultima prestazione”, ha proseguito raccontando la soddisfazione di aver corso da pilota vero anche nell’ultima gara della carriera. “Piano piano capirò che ho smesso, ma per ora la vivo come se fosse l’ultima gara della stagione. Magari smetto ancora, l’anno prossimo…”. Un Rossi mai così brillante e orgoglioso nel giorno dell’addio nonostante la commozione dei presenti. “Hanno provato tante volte a farmi piangere. Ma questa doveva essere una festa”, ha spiegato.

Il successo di Bagnaia, vincitore davanti alle Ducati del rookie Martin e Miller, è la celebrazione più bella che il pilota piemontese poteva fare al ‘mito’: “Oggi ho sentito che tutto era possibile. Volevo regalare questa vittoria a Valentino. La mia gara è per lui, per tutto quello che ha fatto per noi dell’Academy”, ha dichiarato a fine gara il pilota al quarto successo stagionale. “E poi con un casco così, come il suo, con la scritta ‘Che spettacolo’, si poteva solo vincere. Era l’unico modo possibile per celebrare il più grande di tutti. Tutti noi gli vogliamo molto bene per come è, ciò che ha fatto ed è incredibile quello che riesce a dare. Quello di oggi era il minimo che potessi fare. Quando l’ho abbracciato ho cercato di fargli capire il bene che gli voglio e che gli vogliamo”, ha concluso Bagnaia. E’ lui che idealmente proverà a prendere il testimone della ‘leggenda’. Che ha chiuso con la fierezza dei campioni.



di Luca Masotto

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