Circoncisione clandestina, muore un neonato. Si indaga per omicidio preterintenzionale

E' avvenuto la scorsa notte a Quezzi, alle porte di Genova. Sulla vicenda indaga la squadra mobile. La madre e la nonna del piccolo, nigeriane, sono state portate in questura per essere interrogate

photo lapresse/stefano cavicchi

GENOVA – Muore neonato per circoncisione clandestina. Questa volta la tragedia si è consumata alle porte di Genova, a Quezzi. Sulla vicenda indaga la Squadra mobile. La madre e la nonna del piccolo, nigeriane, sono state portate in questura per essere interrogate.

Secondo quanto appreso, sarebbero state le stesse donne a chiamare il 118. Una volta arrivati i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del neonato e chiamare la polizia. Il piccolo aveva poche settimane di vita, la madre è una venticinquenne. Il padre è lontano dall’Italia.

Le indagini

Secondo gli investigatori a praticare la circoncisione potrebbe essere stata una terza persona chiamata dalle due donne. Le indagini del caso sono coordinate dal sostituto procuratore Daniela Pischetola che potrebbe ipotizzare l’omicidio preterintenzionale. Gli uomini della Squadra mobile, diretti dal dirigente Marco Calì, stanno controllando i cellulari della madre e della nonna del neonato morto per risalire ai contatti avuti negli ultimi giorni.

Gli ultimi precedenti

Il caso ricorda da vicino il dramma di Reggio Emilia del 24 marzo scorso quando a perdere la vita in seguito a una circoncisione fatta in casa fu un bimbo di cinque mesi. L’intervento fu eseguito dai genitori di origine ghanese. Il 28 dicembre 2018 invece furono due gemellini nigeriani di due anni ad essere operati in casa a Monterotondo, alle porte di Roma, da un presunto medico libico. Uno dei due morì la mattina stessa.

Cos’è la circoncisione

E’ una metodica chirurgica che consiste nella rimozione totale o parziale del prepuzio, il lembo di pelle scorrevole che riveste il glande. Molto diffusa tra gli ebrei e in diverse popolazioni africane, non è una pratica rituale nel mondo occidentale. Se non nei casi in cui è richiesta per risolvere un problema di salute.

È indubbio che la circoncisione riduca notevolmente l’incidenza di infezioni croniche del glande e del cancro alla testa del pene. Neoplasia quasi del tutto assente tra gli ebrei: circoncisi subito dopo la nascita. È più difficile, inoltre, che gli uomini circoncisi possano contrarre il virus dell’Hiv da una donna sieropositiva. Anche se il meccanismo immunologico alla base di questa difesa non è ancora noto. Nessun effetto preventivo, invece, è stato rilevato nelle infezioni da contatto: virali (papillomavirus) e batteriche (gonorrea e sifilide).

Intervento in day-hospital

In Italia è più frequente che sia un adulto (non c’è un’età ideale per l’intervento) a ricorrere alla circoncisione e non un bambino. Su cui ricadrebbe inconsapevolmente una scelta assunta dai genitori. Effettuata da urologi o chirurghi plastici, l’operazione avviene attraverso una procedura standard in regime di day-hospital e, negli adulti, in anestesia locale. La raccomandazione in seguito all’intervento è di non praticare sport e non avere rapporti sessual. Almeno fino alla degradazione dei punti: che di solito avviene nell’arco di 7-10 giorni.

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