Taylor Swift, nel suo contratto guadagni anche per i colleghi

"E' importante per me avere lo stesso punto di vista di una casa discografica sul futuro della nostra industria”, ha spiegato la cantautrice

MILANO (LaPresse) – Ha pensato anche ai suoi colleghi con una mossa altruista, Taylor Swift, firmando il nuovo contratto discografico che la lega alla Republic Records, sussidiaria americana della multinazionale Universal Music Group. L’accordo infatti prevede che la vendita delle azioni di Spotify della major venga ridistribuita tra gli artisti dell’etichetta.

L’iniziativa di Taylor Swift, guadagni distribuiti ai colleghi

Un punto che la 28enne popstar statunitense ha fortemente voluto e di cui va orgogliosa, come ha spiegato su Instagram annunciando con soddisfazione il nuovo sodalizio con Universal e ringraziando la label indipendente di Nashville Big Machine, che ha avuto la cantante nella sua scuderia dagli esordi ad oggi, accompagnandola al successo planetario.

“E’ importante per me avere lo stesso punto di vista di una casa discografica sul futuro della nostra industria”, ha spiegato Swift, che in passato ha avuto un duro scontro con Spotify, togliendo dal 2014 al 2017 la sua musica dalla piattaforma svedese, accusata di fornire percentuali di guadagno troppe basse ai musicisti.

Una carriera ricca di successi

La cantautrice del Tennessee, nell’epoca dello streaming, è uno dei pochi nomi della musica a realizzare ancora numeri di vendita ancora rilevanti. In carriera ha venduto 32 milioni di album solo negli Stati Uniti, raggiungendo 7,2 milioni di copie con ‘Fearless’ nel 2008.

Un’artista consapevole

E, a dimostrazione che Taylor Swift non è più l’ingenua cantante country acqua e sapone degli esordi ma un’artista adulta e consapevole del proprio ruolo nello show business, il nuovo contratto con Universal garantirà all’autrice di ‘Shake it off’ la proprietà dei master dei suoi dischi da ora in avanti.

Non sono stati rivelati i dettagli del contratto

Sarà in sostanza padrona della propria musica, il giorno che deciderà di lasciare l’etichetta con cui ha appena firmato. Non sono invece stati resi noti i dettagli finanziari dell’accordo, tenuti riservati come sempre accade in questi casi. Di pubblico, giustamente, ci sono solo le ‘canzonette’ e non i dollari.

di Niccolò Borella

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