Napoli, 16enne ferito a colpi di pistola: arrestato il figlio dell’ex boss

Napoli, 16enne ferito a colpi di pistola: arrestato il figlio dell'ex boss
Napoli, 16enne ferito a colpi di pistola: arrestato il figlio dell'ex boss

NAPOLI – Agguato nelle palazzine nel quartiere Barra. Arrestato il figlio dell’ex boss defunto Ciro Valda.

Luigi Valda avrebbe partecipato a una azione di fuoco nella notte del 22 luglio in piazzetta Bisignano, insieme a Pasquale Ventimiglia detto Lino Lino. Un 16enne colpito da una pallottola nella parte bassa delle schiena. 

Da sinistra: Luigi Valda e Pasquale Ventimiglia

Gli investigatori parlano di una rappresaglia studiata nei dettagli: i due avrebbero pedinato la vittima, fino al momento opportuno per colpire. Valda avrebbe sparato, Ventimiglia avrebbe fatto da ‘specchiettista’. Di più. Sono ritenuti vicini agli Aprea e di recente ci sarebbe stata “una frattura tra gli Aprea e i Cuccaro (stesso ‘cartello’), per la gestione delle piazze di spaccio”. Comincia tutto da qui. Dopo gli spari in pizzetta Bisignano, ci sono state due ‘stese’, che la Procura indica come ritorsioni per l’agguato: una davanti all’abitazione della nonna di Valda. Non solo. Ventimiglia sarebbe stato riconosciuto quasi subito come filatore ed aggredito. I fatti. Quella notte (poco prima dell’una) il 16enne era in compagnia di amici vicino a una panchina (c’erano anche ragazze). All’improvviso tutti urlano e fuggono. Lui si volta e vede un ragazzo con il volto coperto, che gli punta una pistola e preme il grilletto: non spara, perché c’è la sicura inserita. Ha il tempo per voltarsi e fuggire, ma viene colpito alla schiena e trasportato da un amico all’ospedale del Mare. Ieri gli agenti della squadra mobile e del commissariato San Giovanni-Barra hanno eseguito l’ordinanza cautelare in carcere per Luigi Valda, 24 anni e Pasquale Ventimiglia, 19 anni, ritenuti indiziati di tentato omicidio del minore e dei reati connessi di detenzione e porto in luogo pubblico di arma da fuoco, consumati nella notte compresa tra il 21 ed 22 luglio scorsi, nel quartiere di Barra. Dagli uffici della questura fanno sapere che i delitti contestati risultano aggravati dal cosiddetto metodo mafioso. 

Luigi Valda è difeso dall’avvocato Antonio Iavarone e Ventimiglia dall’avvocato Michele Annunziatella. All’esito dell’interrogatorio di garanzia si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ora sono detenuti nel carcere di  Secondigliano, dopo una brillante indagine condotta dagli agenti del commissariato San Giovanni-Barra diretti dal
primo dirigente Antonio Galante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome