Napoli bulldozer, marcia trionfale a La Spezia

LA SPEZIA – Ancora più su, in alto. Nessuno è in grado di interrompere la marcia trionfale del Napoli, un bulldozer che passa anche a La Spezia e raggiungendo la quota record di 56 punti dando un’altra spallata al campionato e facendo un altro passo deciso verso lo scudetto: +13 sull’Inter, +16 sulla Roma, addirittura +17 sul Milan, sconfitto ieri nel derby.

La coppia d’oro

Il 3-0 del Picco porta ancora una volta la firma della premiata ditta Osimhen-Kvaratskhelia, che mettono a referto tre gol e un assist, confermandosi la coppia d’attacco migliore del campionato. Ispirato il georgiano, glaciale dal dischetto per il gol che sblocca il match. Devastante il nigeriano, a segno per la quinta partita di fila e sempre più capocannoniere del campionato con 16 gol. Osi è il simbolo dello strapotere di un Napoli che ha segnato in 19 delle 21 partite disputate in campionato, un record in Serie A. Un campionato dominato da una squadra che, oltre ad avere qualità e fisicità, dimostra per l’ennesima volta lucidità e pazienza per ‘aprire’ la scatola di un avversario ordinato e che, nel primo tempo, sorprende un pò Spalletti, con un piglio aggressivo.

La svolta nella ripresa

Non a caso nei primi 45’ la capolista tocca l’80% di possesso palla ma non tira mai in porta. Il Napoli, questo Napoli, però, ha mente lucida e freddezza da killer. L’episodio che sblocca il match, il fallo di mano di Reca ad inizio ripresa procura il rigore trasformato da Kvara, è in realtà è innescato da Spalletti, che nell’intervallo richiama Lozano, al solito egoista, e inserisce Politano. L’ex Inter alza i giri della manovra offensiva e costringe il difensore ligure al fallo di mano. Di lì, la gara è in discesa, con Osimhen che sale in cielo per soffiare a Dragowski un pallone e metterlo dentro di testa e poi depone nel sacco l’assist altruista di Kvara per il 3-0. In mezzo un Napoli solidissimo che non rischia nulla, nemmeno le ripartenze temute alla vigilia. Una marcia trionfale per gli azzurri, che zittiscono anche i cori razzisti del pubblico di casa. Poche storie: lassù in cima c’è solo il Napoli.
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